Dopo il deferimento della giustizia sportiva alla Commissione Disciplinare per il caso plusvalenze, Riccardo Garrone, ieri, si è difeso: «Mi viene quasi da sorridere, è sempre la solita minestrina riscaldata, vista e rivista. Non permetto che la mia famiglia venga infangata e ricordo il motivo per cui ho deciso di acquistare la Sampdoria: il nome che porto». Il presidente della Sampdoria si è infuriato anche con una parte della stampa: «Difenderò questo nome in qualunque circostanza, le esagerazioni fatele con altri, io mi sento diverso da quelli che vivono nel mondo del calcio, ho regole di etica reale, trasparenza. Con i 40 anni di mia attività merito rispetto e la Erg è una delle aziende più stimate. Nessuno si può permettere di coprirci di sterco per ragioni di opportunismi, con chi lo farà prenderò tutte le contromisure necessarie».
Garrone, dopo la questione deferimento, parla anche di squadra. E i toni si placano, considerate le speranze europee: «Stiamo facendo bene, lo dice la classifica e nel girone di ritorno i numeri dicono che siamo una delle squadre più in forma». Garrone non nasconde il rammarico per la sconfitta di Reggio: «Domenica abbiamo perso un'occasione straordinaria per un posto in Paradiso visto che nessuno è riuscito a fare risultato». Uefa o Champions? Garrone ci crede: «Abbiamo fatto molto, abbiamo avuto una grande progressione dopo l'avvio un po' stentato, tra infortuni, l'inserimento di Cassano e il nuovo allenatore. Però è lecito fare sogni e pensierini».
Intanto tra sogni e pensierini la squadra continua ad allenarsi in vista della gara di domenica contro l'Udinese. Mazzarri ieri ha potuto contare sugli acciaccati e sui giocatori che stanno recuperando.
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