Garrone, mezza marcia indietro

«Il mio intervento non era volto a sollecitare un'offerta economica immediata da parte dei competitor televisivi, bensì a rimarcare il fatto che a causa dello stato in cui versa il calcio italiano si rende assolutamente necessario ed indispensabile trovare in brevissimo tempo un accordo quadro con un'equa ripartizione delle risorse generate dalle squadre affiliate alla Lega Nazionale Professionisti, che garantisca alle società medio-piccole la solidità dei propri bilanci e di conseguenza renda più avvincente anche la competizione sportiva». Riccardo Garrone, 24 ore ore dopo la sua dichiarazione-bomba circa la possibilità di non giocare contro la Juventus se non si risolverà la questione dei diritti televisivi, ieri è tornato sull'argomento.

«Auspico - ha aggiunto - che l'assemblea del 3 marzo sancisca definitivamente un equo accordo tra le parti in modo da poter focalizzare in seguito le attenzioni su altre problematiche altrettanto pressanti e rilevanti per il calcio in generale. Sto combattendo questa battaglia - conclude Garrone - perchè voglio portare la Samp in Champion’s».

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