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Gas Accordo su un maxi-giacimento

Adesso c’è la firma sul contratto che consentirà a Eni di sfruttare in Venezuela il maxi-giacimento Perla, uno dei più grandi campi di gas scoperti al mondo negli ultimi anni. L’accordo è stato siglato ieri dal ministro del Petrolio e delle Miniere del Paese sudamericano e presidente di Pdvsa, Rafael Ramírez, dall’ad del gruppo del Cane a sei zampe, Paolo Scaroni, e dal numero uno di Repsol, Antonio Brufau.
Il campo di Perla è situato offshore nel blocco Cardón IV, nel Golfo del Venezuela, a circa 50 chilometri dalla costa e a una profondità di 60 metri. Il giacimento è stato scoperto a fine 2009, e successivamente sono stati perforati con successo quattro pozzi di delimitazione. L’attuale stima di riserve di gas in posto è di circa 480 miliardi di metri cubi, pari a 3,1 miliardi di barili di olio equivalente. «Perla è un vero gioiello tra i principali progetti dell’Eni - ha detto Scaroni -; si tratta di una delle maggiori scoperte di gas nel mondo. Sono sicuro - ha concluso - che questa cooperazione» con il Venezuela «sarà rafforzata».
Il blocco di Cardón IV è controllato dalla società operativa Cardón IV S.A., composta al 50% da Eni e al 50% da Repsol. La compagnia statale venezuelana Petróleos de Venezuela S.A. (Pdvsa) detiene il diritto di entrare nella società durante la fase di sviluppo con una partecipazione del 35%. Quando Pdvsa eserciterà quest’opzione, Eni e Repsol manterranno entrambe una quota del 32,5% nel progetto, che sarà operato congiuntamente dalle tre compagnie.
L’accordo firmato ieri sarà in vigore fino al 2036 e fornirà un’ulteriore fonte di approvvigionamento al Venezuela a sostegno della crescita della domanda interna trainata da progetti di generazione elettrica, raffinazione, petrolchimica e per l’implementazione di progetti relativi al recupero e miglioramento della qualità dei greggi pesanti. Sulla base di questo accordo, la quantità totale di gas prodotto sarà pari a circa 246 miliardi di metri cubi, pari a circa 1,6 miliardi di olio equivalente in tre fasi successive con produzione giornaliera di 8,5 milioni di metri cubi nella Fase I, 22,6 milioni di metri cubi nella Fase II e 34 milioni di metri cubi nella Fase III.

Dopo la firma dell’accordo, Cardón IV approverà gli investimenti relativi allo sviluppo della Fase I, che include l’utilizzo dei pozzi già perforati e l’installazione di piattaforme leggere collegate attraverso un gasdotto a una centrale di trattamento del gas situata a terra. I costi relativi alla Fase I ammontano a circa 1,4 miliardi di dollari.

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