Gas, il maltempo costerà 135 euro in più a famiglia

Non per essere cinici. Ma anche se imperversa il Blizzard bisogna pur capire quanto ci costerà questo gelido febbraio. Ed è roba da far rizzare i capelli.
L’elenco delle spese fuoriprogramma è lungo. Le famiglie si sono dotati di doposci e di catene da neve per l’automobile. Poi bisogna aprire il portafogli per le ammaccature alla carrozzeria causate dal ghiaccio e per le gomme che si spaccano come il burro contro il marciapiede (le officine sono zeppe di nuovi clienti). Aggiungiamo poi i rincari di frutta e verdura provocati dalle gelate e come ciliegina sulla torta mettiamoci la bolletta per il riscaldamento, che diventa una voce di spesa molto insidiosa. Più fa freddo fuori più si consuma metano per scaldare le case. E in questa prima settimana di febbraio si è consumato il 30% rispetto allo stesso periodo del mese scorso. Così, secondo Federconsumatori, se questo freddo eccezionale continuerà, si registrerà un aumento del consumo medio di metano di 150 metri cubi che corrispondono a 135 euro in più da pagare in bolletta. Dunque, ai 1.400 metri cubi che mediamente si consumano in inverno, dobbiamo aggiungere quei 150 metri cubi extra usati per combattere il grande freddo. E alla fine del 2012 il costo per ogni famiglia sarà di 1.411 euro. La spesa più alta mai registrata fino ad ora.
Non è finita. C’è pure il rischio che, a causa dell’aumento della domanda di gas, cresca il prezzo su base internazionale di un 10-15%. Un rincaro che potrebbe trovarsi in bolletta già dal prossimo trimestre se non si interviene a mitigare questi costi. Qualcosa il governo può fare dice, l’Associazione dei consumatori. Innanzitutto vanno rivisti i criteri di accesso al bonus gas per sostenere le famiglie in difficoltà. In più bisogna ridurre l’imposizione fiscale che incide su ogni metro cubo consumato. Attualmente è del 37% contro il 20% della media europea. Serve dunque un adeguamento ai parametri Ue ma non solo. «Sarebbe importante - sottolinea Federconsumatori - l’utilizzo delle riserve strategiche per calmierare i prezzi a livello internazionale e nazionale».
Cresce il metano ma non solo. L’aumento della domanda solletica l’offerta, in ogni settore. Prendiamo gli alimentari. La prospettiva di una nuova ondata di maltempo ha spinto molti a comprare il 20% in più di quanto necessario. Ma queste scorte, dice la Coldiretti, sono pericolose perché favoriscono fenomeni speculativi. I prezzi di frutta e verdura, per esempio, sono già saliti almeno del 10%. E se i consumatori devono fare i conti con forniture ridotte e prezzi in rialzo, il danno per la filiera agroalimentare ha raggiunto ora i duecento milioni di euro. Almeno 100mila tonnellate di prodotti alimentari sono andate distrutte. Poi vanno aggiunti i maggiori costi di riscaldamento per serre e stalle e i danni strutturali a decine di stalle ed edifici rurali crollati sotto il peso della neve.

Molte piante in campo e nei vivai sono state danneggiate e uccisi centinaia di animali tra mucche, pecore, cavalli, conigli e polli uccisi.
Le temperature rigide cominciano a intaccare anche le piante di ulivo, da vite e da frutto più giovani. E serviranno alcuni anni prima che quelle ripiantate possano cominciare a produrre.

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