Lunga vita al gas naturale. Grazie alla continua innovazione tecnologica, il metano non è destinato a rappresentare un'energia «più pulita» di altre chiamata a traghettarci verso una nuova era energetica, che non lo prevederà più. Secondo molti esperti, il gas naturale rimarrà anche nei «mix energetici» del futuro, in sinergia - e non necessariamente in competizione - con rinnovabili quali il fotovoltaico e l'eolico. Fonti con le quali, al contrario, metano, biometano e idrogeno andranno a braccetto verso l'obiettivo della «decarbonizzazione»: il taglio delle emissioni di CO2 che provocano dei cambiamenti climatici.
Tutto questo è il frutto dell'innovazione nella produzione, distribuzione e utilizzo del gas naturale. Snam, l'azienda nazionale che gestisce la più grande rete di stoccaggio e dispacciamento del metano in Italia (e una delle più grandi nel mondo), sottolinea come in Italia si stima una produzione annua di biometano pari a 8 miliardi di metri cubi entro il 2030. Il biometano si ottiene dalla purificazione (upgrading) di biogas ottenuti dal riciclo dei rifiuti urbani e delle biomasse agricole e forestali, materiali che sarebbero comunque destinati a rilasciare anidride carbonica nell'atmosfera. Nascendo dal riciclo di tali materiali, il biometano ha la caratteristica di avere un saldo finale, in termini di produzione di CO2, molto vicino allo zero e in alcuni casi addirittura negativo.
Il biometano può essere immesso nella stessa rete di stoccaggio e distribuzione del metano di origine fossile. Ma quali utilizzi hanno e potranno avere insieme metano fossile e bio? Oltre a quelli per la produzione di elettricità (grandi centrali a gas o centrali di cogenerazione) e di calore per l'industria, la cucina e il riscaldamento, è in crescita l'uso nell'autotrazione.
Da Snam - impegnata a supportare la realizzazione di nuove stazioni di rifornimento dotate di metano, che si aggiungeranno alle 1.100 già presenti in Italia - sottolineano che il nostro Paese ha un milione di veicoli che utilizzano gas naturale circolanti, il numero più alto in Europa. Per poter aumentare gli impianti di distribuzione di metano per i trasporti, Snam sta investendo molto nel potenziamento delle infrastrutture di distribuzione del gas naturale compresso (Cng) e di quello liquefatto (Lng), candidato a combustibile per i mezzi pesanti e per le navi.
Altre due nuove frontiere del gas, sono l'utilizzo del metano per alimentare pompe di calore sia in modalità di riscaldamento sia di raffrescamento (Heating & Cooling) e i processi power-to-gas. Le pompe di calore a gas risultano utili, soprattutto, nelle zone dove non sono stati effettuati grandi investimenti nella rete elettrica. Con le tecnologie power-to-gas, invece, si può utilizzare l'elettricità in eccesso prodotta da fonti rinnovabili «intermittenti» (come quelli eolici e solari), per alimentare sistemi per produrre gas sintetico, che a differenza dell'elettricità è facilmente immagazzinabile.
Esempi di power-to-gas sono la produzione di idrogeno (utilizzabile anche per l'autotrasporto) per elettrolisi e la fabbricazione di metano a partire da CO2 «catturata» e «stoccata» in appositi magazzini, grazie alla tecnologia carbon capture and storage (Ccs).RCe
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