Gasparri: «La sinistra è blasfema, invoca Wojtyla quando fa comodo»

L’ex ministro di An: «Celle sovraffollate ma non si può svuotarle con un colpo di spugna»

Gasparri: «La sinistra è blasfema, invoca Wojtyla quando fa comodo»

Adalberto Signore

da Roma

Onorevole Maurizio Gasparri, nel suo intervento in aula ha ribadito la netta contrarietà di An a provvedimenti di clemenza. Ma non crede che amnistia o indulto possano essere un primo passo per risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri italiane?
«Tutt’altro. In verità penso che quello del sovraffollamento degli istituti di pena sia un problema soprattutto strumentale e che, comunque, non possa certo essere risolto con un colpo di spugna. Non si può decidere di procedere a un’amnistia o a un indulto solo perché in Italia ci sono 50mila detenuti in più rispetto a quanti ne possono ricevere le nostre carceri. In Francia, per esempio, l’eccedenza è di 60mila, così come in Germania. Mentre in Gran Bretagna si arriva a 70mila e negli Stati Uniti a due milioni e 100mila, cifra altissima nonostante il numero di abitanti».
Quando in una cella di dodici metri quadrati ci sono sei detenuti come accade a Regina Coeli, però, lo Stato non può far finta di nulla.
«Certo che no. Dico solo che la soluzione giusta non è certo quella di dare un segnale di lassismo al Paese. Chi sbaglia deve pagare, da questa regola non possiamo prescindere. Altro discorso è quello del sovraffollamento che, è vero, non può essere ignorato. Ma la soluzione, sono d’accordo con il ministro della Giustizia, non sono i provvedimenti di clemenza ma la costruzione di nuovi istituti di pena. In molti casi, infatti, anche ristrutturarli sarebbe inutile. Penso proprio a Regina Coeli: le sue condizioni sono tali che se lo Stato la vendesse per farne un museo o, che so, un albergo, incasserebbe abbastanza per costruire un nuovo carcere in una zona più adeguata. Comunque, qualche giorno fa Castelli ha annunciato gare d’appalto per quattro nuovi istituti di pena e questo mi pare un primo passo».
Anche Giovanni Paolo II, però, quando nel 2002 venne a Montecitorio chiese un provvedimento di clemenza per i detenuti.
«Ed è la ragione per cui in questa legislatura è stato approvato il cosiddetto indultino. Ora, però, che dal centrosinistra ci si appelli al Papa solo quando fa comodo mi pare curioso. L’Unione dovrebbe prendere atto del messaggio della Chiesa nel suo complesso e non utilizzarlo in maniera strumentale solo quando ne può trarre un vantaggio. Guardi, faccio una proposta all’opposizione: loro si schierino contro la droga, contro i Pacs e contro l’aborto e noi diamo la nostra disponibilità a discutere di amnistia e indulto».
Più che una proposta, una provocazione...
«Che però dà la misura di quanto sia blasfemo l’uso strumentale della Chiesa che fa il centrosinistra oggi».
Nell’opposizione in molti hanno criticato la decisione del presidente della Camera Casini di calendarizzare la discussione il 27 dicembre alle 9.30 del mattino. Che ne pensa?
«Che la gran parte delle persone che lavorano alle 9.30 sono già nel pieno dell’attività. Gente come Salvatore Adduce (l’esponente dei Ds che ha attaccato più duramente Casini, ndr) dovrebbe vergognarsi. La verità è che ormai questa sinistra pensa solo ad andare in barca».
La Margherita, però, sostiene che erano tre anni che la Camera non veniva convocata così di buon ora.


«Pensino ai loro colleghi che neanche una settimana fa hanno chiesto la seduta straordinaria e oggi hanno preferito andare a sciare. Gli auguro solo di non cadere, perché io non ho sottoscritto nessuna petizione eppure sono qui».

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