Gasperini fa la conta dei superstiti Criscito guarda già a dopo i Mondiali

Che Pasqua maledetta! Tristissima, amarissima. Poteva essere divertente, con nell’uovo rossoblù il volto bello e colorato di un ragazzino di 16 anni, di nome Boakye. Quando ha segnato il gol del vantaggio, il più scattante di gioia è stato il suo allenatore e «tutore» Sbravati, colui che governa con saggezza il settore giovanile: «È un ragazzino in gamba - ci diceva - sa toccare la palla, sa tirare, è furbo». E così era stato finché ad un certo momento della ripresa, non si è capito come il Genoa entrasse in «trance», con fatica, con pesantezza. Tantoché Gigi Cagni, attento osservatore, appunto, osservava: «Ho avuto la sensazione che Gasperini abbia fatto in settimana una preparazione piuttosto pesante, per farli scaricare in vista del derby». Tesi azzardata? Mica tanto, visto che fino al termine i rossoblù sono sembrati «imballati» fortemente.
Per fortuna non c’era il presidentissimo Preziosi: altrimenti si sarebbe fatto un fegato grosso così. Era tanto contento per la decisione giudiziaria che lo vedeva innocente, proprio non ci voleva una mazzata simile. E in tribuna si annotava: «Se il Genoa gioca così, domenica con la Samp prende tre sberle e se ne va a casa dritto, dritto...».
L’unico, per la verità, soddisfatto (almeno all’inizio) era l’avvocato Alfredo Biondi: «Avete visto, la causa del Genoa come è finita? E chi ha vinto? Il sottoscritto, è stata una mia vittoria, scrivetelo». È vero: le tesi, allora, sostenute da Biondi (e criticate un po’ da tutti) si sono rivelate giuste. Era d’accordo anche il Procuratore generale Francesco Lalla: «Sono contento - diceva - in chiave di principio...»
Era abbastanza stordito l’intellettuale rossoblù, Tonino Bettanini (oggi nome di lusso a fianco del Ministro Frattini): «Pensavo ad una bella vittoria. Un disastro. Bravo solo il neretto. Per il resto una catastrofe: ma come mai? Un’involuzione rossoblù?». Lievemente stordito è apparso, alla fine, anche Silvano Martina che ogni tanto fa una scappata sotto la Lanterna, per seguire il suo «pupillo» Fatic. Stranamente Gasperini lo ha tolto. Silvano c’è rimasto male. In fondo aveva fatto un bel primo tempo. Ma, insomma era destino che questa Pasqua rossoblù non poteva essere tranquilla e tutti alla fine hanno fatto un pensiero solo: «Pasqua bagnata, derby fortunato».
Ma sarà proprio così? Era inutile chiederlo al frastornato Blondet, ai delusi Piero Lazzeri, Enrico Vinelli (che ha portato via di corsa la sua piccola, splendida bimbetta bionda), il professor Ferdy Priano. Oltre naturalmente a tutta la tribuna vip: dai figlioli del presidente, a Zarbano, a Donatelli, a Capozucca. Tutti a chiedersi: «Ma come è stato possibile una Caporetto simile?».
Capitolo chiuso, dunque.

Ora c’è il derby. E naturalmente gli ottimisti vengono avanti e si consolano: «Dopo questa debacle, partiamo sfavoriti con i cugini. È buon segno...». Speriamo sia proprio così. È andato male l’uovo, si spera... nella gallina.

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