Tre punti e basta: il titolo di Genoa-Bari. I rossoblu che non vincono da più di un mese, vogliono tornare alla vittoria al Ferraris che manca dal successo contro il Milan a porte chiuse di inizio maggio. L'ultimo trionfo davanti ai tifosi risale invece al 14 marzo. 5 a 3 contro il Cagliari. «Il Genoa squadra sta bene - esordisce il Gasperson - nonostante i risultati dicano il contrario. Gara dopo gara stiamo crescendo come gruppo e come singoli».
Vero. Dopo il black-out con il Chievo, nelle tre successive uscite il grifone meritava di più dei due punti racimolati. La critica sostiene che i rossoblù giocano un tempo per poi calare vistosamente nei secondi quarantacinque. Il tecnico di Grugliasco non ci sta. Anzi attacca. «Quando andiamo in svantaggio non abbiamo la reazione giusta e questo credo sia derivato dalla troppa pressione che ci portiamo addosso». Qual è la medicina migliore? «Dobbiamo centrare una vittoria per regalare serenità alla squadra». Parole sacrosante, ma con il Bari non sarà facile. «Sono molti bravi nelle ripartenze, sebbene il calcio dei pugliesi è quello che una volta si chiamava catenaccio e contropiede. Ora si parla di ripartenze ed in questo frangente possono diventare letali con elementi del calibro di Barreto e Kutuzov, per esempio».
Mister Ventura, genovese doc, in questi giorni ha rilasciato alcune dichiarazioni dove sottolinea che i biancorossi giocano un calcio «libidinoso». «Quando si parla troppo, si va incontro a brutte figure» sentenzia seccato Gasperini. Poi affonda. «In un periodo non felice della sua carriera è stato a Pegli per tre mesi, era uno di casa. Poi però è stato poco simpatico con noi in alcune frasi. Forse ora si sente in auge». Probabilmente si riferisce alle dichiarazioni rilasciate dal tecnico dei galletti in occasione del rinvio per ghiaccio della passata stagione a Genova. Sulla formazione che scenderà in campo, non dovrebbero esserci dubbi visto «che cerco di schierare sempre la stessa per abituarli il più possibile, anche se cercherò di allargarla a quelli che conosco già».
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