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da Milano

Nuovo proclama ad effetto del commissario europeo alla società per l’informazione Viviane Reding che vuole ottenere in tre anni la riduzione del 70% delle tariffe di terminazione della telefonia mobile. Quelle cioè applicate dal gestore telefonico di chi riceve la chiamata alla società di chi la effettua. Una tariffa che si rivela molto più elevata quando la società del ricevente è di telefonia mobile, trasformandosi in quella che la Commissione definisce una forma di «sovvenzione indiretta» alle aziende attive in questo comparto.
Bruxelles ha annunciato ieri una consultazione pubblica, che durerà fino al 3 settembre, a sostegno di un progetto di raccomandazione della Commissione sulle tariffe di terminazione. In una nota l’esecutivo Ue ricorda che «queste tariffe, comprese nella bolletta telefonica e quindi pagate in ultimo dall’utente, sono determinate dall’intervento delle autorità nazionali di regolamentazione delle telecomunicazioni». Attualmente, spiega ancora Bruxelles, «le decisioni delle autorità nazionali di regolamentazione danno luogo a tariffe assai divergenti all’interno dell’Ue. Le tariffe di terminazione della telefonia mobile variano da 0,02 euro al minuto a Cipro ad oltre 0,18 euro al minuto in Bulgaria e sono 9 volte superiori a quelle delle linee fisse (in media 0,0057 euro al minuto per le chiamate locali)». Secondo la Reding, questo falsa la concorrenza tra operatori di Paesi diversi nonché tra operatori di telefonia fissa e mobile. Per l’Italia la tariffa media è di 0,12 euro al minuto. Immediata la risposta degli operatori, primo tra tutti il maggior gestore mobile europeo, Vodafone: «Il taglio del 70% delle tariffe di terminazione mobile manderebbe in fumo circa 14 miliardi di ricavi del settore in Europa».
Tra le considerazioni il fatto che gli operatori mobili totalizzano circa 100 miliardi di ricavi, 20 dei quali derivano dalla terminazione. L’impatto potrebbe dunque portare a un ripensamento dei modelli industriali con possibile aumento dei costi per i clienti che spendono meno.

Anche T-Mobile, filiale di telefonia mobile di Deutsche Telekom, ha giudicato «troppo drastica» la decisione della Commissione Ue di agire per ridurre le tariffe delle chiamate sui telefoni portatili. Lo detto il presidente della società Hamid Akhavan.

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