La Gelmini col pancione e il «summit premaman» a Montecitorio

Un crocchio dei più tipici e teneri: la futura mamma in attesa, raggiante e fiera del pancione, le amiche che la circondano, le chiacchiere fitte fitte, i sorrisi perenni. Unica nota che differenzia il capannello in questione da tutti gli altri summit premaman è la «location»: l’aula di Montecitorio.
Mancano 5 mesi alla nascita del primo figlio di Mariastella Gelmini; anzi, della prima figlia. Sarà infatti una bambina la primogenita del 36enne ministro bresciano dell’Istruzione e del suo compagno - che a febbraio diventerà suo marito - Giorgio Patelli, imprenditore immobiliare bergamasco di 50 anni. Ancora da decidere il nome della bimba, e non è certo il solo nodo da sciogliere: proprio nell’aula della Camera, infatti, la titolare di uno dei dicasteri più bollenti dell’ultimo anno ha affrontato con le amiche e colleghe onorevoli un argomento scottante per tutte le future mamme: allattamento naturale o col latte artificiale? Due le «mozioni» contrapposte: da un lato il parere scientifico di medico internista della deputata Pdl Melania Rizzoli, che, oltre a sottolineare come il ministro grazie alla gravidanza fosse «più bella che mai», raccomandava l’allattamento al seno per due mesi. Dall’altro lato l’opinione dell’onorevole Viviana Beccalossi, conterranea del ministro - è di Desenzano del Garda - che con pragmatismo tutto lombardo considerava preferibile l’allattamento col biberon: troppo stressante per la piccola seguire sempre la mamma ministro, obbligata per esigenze istituzionali a frequenti trasferte e spostamenti.


A questo punto non resta che attendere la scelta dell’interessata, il ministro Gelmini, che finora ha sempre ribadito di avere l’intenzione di non «saltare neanche un giorno di lavoro», e di volere prendere esempio dalla «migliaia di mamme che ogni giorno in Italia si sdoppiano» nella doppia veste di madri e donne in carriera.

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