Roma«Ho chiesto al sindaco di Adro di rimuovere i simboli del Sole delle Alpi dalla scuola perché possono sembrare simboli di partito».
Il ministro dellIstruzione, Mariastella Gelmini, chiede di cancellare la «rosa celtica» da tappeti, banchi e lavagne del polo scolastico di Adro, in provincia di Brescia, listituto intitolato a Gianfranco Miglio e decorato con 700 fiori delle Alpi. Una scelta del sindaco leghista, Danilo Oscar Lancini, che da giorni è nellocchio del ciclone per aver marchiato la scuola con quello che lui ritiene semplicemente «un simbolo di Adro» e che però è senza dubbio identico al simbolo del partito cui egli stesso appartiene, la Lega Nord.
Una somiglianza giudicata inaccettabile anche dal ministro. Mentre infuriavano le polemiche e si levavano accuse di ignavia dallopposizione e dalla stessa maggioranza contro di lei, già lo scorso martedì la Gelmini si era attivata, chiedendo al direttore dellufficio scolastico della Lombardia, Giuseppe Colosio, di inviare una lettera al sindaco di Adro, chiedendogli appunto di «adoperarsi per la rimozione dal polo scolastico del simbolo noto come il sole delle Alpi».
Nella lettera si riconosce che la scuola di Adro è dotata «di attrezzature didattiche allavanguardia» ma poi si fa notare che il sole delle Alpi è il simbolo utilizzato dalla Lega, movimento politico al quale, tra laltro appartiene la maggioranza che governa il comune di Adro.
«I simboli del sole delle Alpi possono sembrare di partito - insiste la Gelmini -. Il sindaco ha replicato che sono simboli del territorio ma noi ne abbiamo chiesto la rimozione per evitare equivoci». Il ministro già nei giorni scorsi aveva detto di non condividere «lestremismo e il folklore» del sindaco di Adro.
Allora la questione si chiude qui? Non è detto. Perché in effetti il ministro non ha «ordinato» al sindaco di rimuovere il simbolo (ad esempio con una circolare di carattere generale) ma, attraverso lufficio regionale ha inoltrato una richiesta. Sicuramente perentoria, ma una richiesta è un invito non un ordine.
E che cosa succederebbe se altri decidessero di seguire lesempio di Adro, magari decorando gli stuoini delle classi con falce e martello o con qualsiasi altro simbolo che richiami un partito?
Lauspicio della Gelmini è che i simboli vengano rimossi senza bisogno di ulteriori interventi anche perché, fanno notare dal ministero, gli strumenti a disposizione di fronte a un caso simile non sono chiari né di immediata applicazione.
Ma sembra proprio che il sindaco non intenda mollare su questo punto. Dalla sua tutto il partito. Umberto Bossi già nei giorni scorsi aveva definito il sole delle Alpi un simbolo culturale e non politico. E leurodeputato Matteo Salvini invita il ministro a preoccuparsi piuttosto «delle proteste dei precari» e delle «scuole che cadono a pezzi» invece che di una scuola «nuova di zecca e moderna» come quella di Adro, sostenendo che il sole delle Alpi è «simbolo di una terra e di una storia» come il leone di San Marco per Venezia.
Certamente lopposizione cavalca la polemica. Ieri il Pd ha organizzato una manifestazione davanti alla scuola incriminata per appendere ai cancelli dellingresso il Tricolore. Tra i manifestanti anche Filippo Penati, vicepresidente del consiglio regionale oltre che capo della segreteria politica del Pd. «Liniziativa del Pd e la mobilitazione dellopinione pubblica hanno fatto cambiare idea alla Gelmini», ha commentato Penati come se la richiesta del ministro fosse una conseguenza delle proteste dellopposizione. Mentre i finiani, con Benedetto Della Vedova, danno atto alla Gelmini di essere «finalmente intervenuta».
Contro il sole delle Alpi anche un gruppo di famiglie della scuola di Adro che hanno scritto al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e alla Gelmini chiedendo di far rimuovere quel simbolo che «richiama esplicitamente il partito espressione dellesecutivo comunale» con una lettera firmata da 185 genitori. Nessuno di loro vuole ritirare i figli dalla scuola, vogliono che invece si ritiri il simbolo.
E in serata a smorzare i toni è intervenuto il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli: «In un paese dove le scuole si aprono con le proroghe alla legge 626 concesse di anno in anno, noi polemizziamo sul simbolo del Sole delle Alpi: è da deficienti». Per Calderoli ha sbagliato la Gelmini ma anche il sindaco di Adro «forse ha esagerato» perché «di Sole delle Alpi ne bastava uno».
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