La prossima settimana, una prima «discesa di aria polare». A febbraio, masse d'aria ancora «molto fredde, di origine siberiana». Prima, durante e dopo, singole ondate di freddo, da 5-10 giorni ciascuna, che promettono di essere «decisamente intense». L'ultimo studio dell'Istituto biometeorologico del Cnr di Firenze non lascia troppo speranze: l'inverno, tardivo, durerà ancora a lungo. E sposterà ad aprile l'inizio della primavera.
«L'inverno 2009-2010 - spiegano gli esperti dell'Ibimet - è stato caratterizzato da un'anomalia stratosferica poco prima della metà di dicembre che ha prodotto alcune fasi di blocco della circolazione troposferica zonale per i successivi 30 giorni (fino circa a metà del mese di gennaio)». A quest'anomalia «è possibile imputare, tra l'altro, le ondate di intenso gelo su gran parte d'Europa centro settentrionale, in America e nel continente asiatico, oltre che il periodo nevoso sull'Italia prima di Natale».
Le attuali condizioni sono «favorevoli a ripetuti blocchi alla circolazione zonale sull'Europa», per cui «anche la nostra penisola potrebbe essere interessata da discese di masse d'aria fredda sia di origine polare marittima che continentale, fin dalla prossima settimana. Inizialmente queste dovrebbero essere di origine polare marittima e, probabilmente a partire dalla seconda decade di febbraio, da masse d'aria ancora molto fredda, ma più secca perchè di origine siberiana.
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