da Milano
«Incontri con i soci di Gemina? Nessuno, è tutto fermo. Per noi tutte le possibilità rimangono aperte, fretta non ne abbiamo e la quota acquisita è un buon investimento». Enrico Marchi, presidente di Save, ha approfittato dellassemblea della società che gestisce gli aeroporti di Venezia e Treviso, per fare il punto sulla partecipazione nella finanziaria dei Romiti. Una puntualizzazione che ha però lasciato aperti tutti i possibili scenari: dal mantenimento dell'investimento, alla cessione di parte o di tutta la partecipazione, fino allincremento della quota con l'obiettivo di sviluppare strategie comuni. «Rimarremo fino a quando ci saranno condizioni interessanti», ha detto. «Oggi la nostra quota è del 10,2%, con un valore di carico di circa 79 milioni e un prezzo medio per azione di 2,13 euro». A fine 2005 la partecipazione era del 12,03%. «Rispetto ad allora abbiamo fatto un po di trading», ha spiegato Marchi (che è presidente anche di Finint, che a sua volte possiede il 2,01% di Gemina). «Prima di investire abbiamo studiato con attenzione il valore della società», ha detto ancora Marchi, confermato dallassemblea alla presidenza del gruppo veneto, «e il prezzo attuale di Gemina, con la sua plusvalenza implicita (ieri la finanziaria ha chiuso a 2,88 con una crescita dell1,4%; ndr), lo testimonia». Marchi ha anche ribadito che l'acquisto delle azioni Gemina per Save «non è un'operazione finanziaria ma industriale. Il nostro obiettivo è quello di mettere insieme la capacità di Save, con gli scali di Venezia e di Treviso, con Aeroporti di Roma». E a proposito della società capitolina, che gestisce Fiumicino e Ciampino ed è controllata al 51% da Gemina, Marchi ha sottolineato che i nuovi vertici di Adr, vale a dire Maurizio Basile e Enrico Stajano, sono «ottime nomine».
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