È la migliore trimestrale degli ultimi 12 mesi per Generali. «La crisi non è finita», ma «ce luce alla fine del tunnel», ha commentato lamministratore delegato del gruppo assicurativo, Giovanni Perissinotto. Utile di 400 milioni di euro per Generali nel periodo aprile-giugno e ripresa della raccolta premi nel ramo vita. Si tratta di numeri ancora lontani da quelli del periodo pre-crisi (meno 27% per i profitti rispetto al secondo trimestre 2008), ma in crescita, anche se i risarcimenti legati al terremoto in Abruzzo hanno in parte frenato il recupero. E si sono fatte sentire anche le svalutazioni legate allandamento dei mercati finanziari, in tutto un miliardo di euro per la prima metà dellanno.
Positivi dunque i dati sulle polizze vita, non solo in Italia ma anche in Germania, Francia e Cina: rispetto al primo trimestre lincremento della raccolta è di quasi il 5%, con un risultato operativo in miglioramento (+37%). Numeri che trovano giustificazione anche nella discesa dei rendimenti di mercato, soprattutto per quel che riguarda i titoli di stato, che ha spinto i risparmiatori verso forme di investimento alternative. Su questo segmento Generali prevede un ulteriore recupero nei prossimi mesi, che dovrebbe garantire un ritorno ai volumi del 2008. Meno entusiasmante il risultato del ramo danni «fortemente condizionato» non solo dalla tragedia dellAquila, ma anche da una serie di tempeste in Italia, Francia e Spagna.
Non particolarmente brillante è stata la risposta del mercato: Generali ha chiuso la seduta di ieri in ribasso dell1,66%, sotto la soglia dei 16 euro per azione. Allinterno delle sale operative è prevalso un atteggiamento di cautela, anche alla luce del rally recente del titolo, quasi un 20% di rialzo nelle ultime tre settimane. La trimestrale è stata sostanzialmente in linea con le previsioni, a detta degli operatori, addirittura un po al di sopra, ma senza «lampi» tali da sostenere un proseguimento del rialzo visto nellultimo periodo. Daltra parte, lottimismo di Perissinotto è stato controbilanciato dal presidente Antoine Bernheim che mette tutti in guardia spiegando che comunque la società ha davanti a sé «sei mesi ancora difficili».
Intanto nelle casse di Generali sono entrati 706,5 milioni di euro: è la cifra pagata - proprio ieri - da Intesa Sanpaolo per rilevare il 50% del Leone triestino nella joint-venture bancassicurativa Intesa Vita.
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