Generali S&P taglia il rating Trieste replica: piani confermati

Standard & Poor’s taglia il rating di Generali, complice il peso della crisi dei mercati. Una spiacevole sorpresa per Trieste (il giudizio è sceso da AA ad AA-) malgrado l’outlook sia passato da negativo a stabile. Immediata la replica del Leone: il giudizio di S&P «non modifica i piani finanziari della compagnia», assicurano dal gruppo ricordando come Generali ha dimostrato «con elementi concreti, quali la realizzazione di sinergie di costo e ricavo grazie alla razionalizzazione delle strutture operative, la politica di dividendi e l’ottimizzazione dell’allocazione del capitale, di saper far fronte» alla crisi. In particolare a impensierire S&P è «il deterioramento degli utili» di Generali, la cui «adeguatezza patrimoniale è calata». La società di rating la considera comunque «ancora buona» a fine 2008 e tale rimarrebbe anche se «i valori azionari calassero» di un altro 30%». Ma la crisi taglia anche gli stipendi del vertice di Generali: nel 2008 sono scesi del 60% i bonus del presidente Antoine Bernheim e i due ad Giovanni Perissinotto e Sergio Balbinot.

Più precisamente Bernheim ha percepito un bonus di circa 900mila euro, rispetto ai 2,2 milioni del 2007 (-58,5%). Perissinotto e Balbinot hanno incassato invece bonus per 664mila euro (1,6 milioni del 2007). In totale i compensi sono scesi del 30% sia per il presidente sia per i due ad.

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