«Il genio di Paganini? Non si ripete»

La vera curiosità del programma tutto spagnolo del concerto sinfonico di questa sera per la stagione estiva di Santa Cecilia, che culminerà nel Bolero di Maurice Ravel, è rappresentata dalla Sinfonia Spagnola di Edouard Lalo, che sinfonia non è, bensì un concerto per violino e orchestra, dedicato dall’autore a un mago del violino dei suoi tempi, Pablo de Sarasate, interprete e compositore spagnolo di fine Ottocento, e qui affidato a Massimo Quarta. Violinista di gran valore, dalla carriera internazionale strepitosa, ma anche direttore - una seconda attività che in questi ultimi anni è diventata parallela a quella di violinista - unico italiano ad aver vinto, dopo Salvatore Accardo, il Premio Paganini, Quarta è considerato un paganiniano doc.; ma, questa sera, si cimenta in un concerto tagliato sulle caratteristiche tecniche di Pablo de Sarasate.
Il celebre violinista spagnolo può considerarsi erede di Paganini?
«Paganini non ha eredi, il suo mito non si può ripetere. Grande grandissimo, anzi diabolico virtuoso, Paganini incantava tutti con la sua arte. Con il suo virtuosismo strumentale innanzitutto, ma anche con l’impareggiabile dolcezza del canto, se Schubert, ascoltandolo, a Vienna, nell’adagio del suo Secondo concerto, scrisse: oggi ho ascoltato un angelo cantare».
La sinfonia-concerto di Lalo riflette le caratteristiche del dedicatario, de Sarasate?
«De Sarasate fu un violinista di grande fascino e, per la sua epoca, anche moderno nello stile, come si deduce dalle poche registrazioni pervenuteci (Sarasate morì nel 1908). Lalo omaggia e asseconda la sua strepitosa tecnica».
Dal suo osservatorio privilegiato, qual è la situazione violinistica nel mondo di oggi?
«C’è una grande impennata in tutto il mondo per il violino; si tratta di strumentisti dalla tecnica prodigiosa; e quelli dell’Estremo Oriente - la Cina più del Giappone - sono un esercito. Ma paghiamo l’omologazione mondiale, con la mancanza di personalità dei singoli».


I suoi prossimi traguardi artistici?
«A breve, un disco con la Royal Philharmonic Orchestra; poi il debutto al Concertgebouw di Amsterdam, e, ancora con la Royal, a Londra, come direttore».
Auditorium. Cavea all’aperto. Ore 21. Info: 06.8082058

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