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Il Genoa non molla e porta le carte al tribunale europeo

Biondi, polemico con la Caf, ricorre a Bruxelles

Paola Balsomini

da Genova

Il Genoa non molla, il presidente Preziosi non molla, i suoi legali non mollano. La battaglia non è finita. Nonostante l’ultima mazzata: i calendari di serie A e B regolarmente varati ieri dopo il Consiglio Federale che ha escluso il Grifone dalla massima serie e dalla cadetteria. Genoa in C, senza ulteriori appelli, se non la sentenza del Tribunale di Genova presieduto dal giudice Alvaro Vigotti che dovrebbe decidere tra oggi e domani nel conflitto di costituzionalità tra Genoa e Figc. Intanto, in attesa della sentenza, l’avvocato del Genoa Alfredo Biondi ha dichiarato di voler continuare la battaglia pro Grifone, per salvare «la squadra più vecchia d’Italia». E allora, dopo tutti i gradi di appello, adesso Biondi ha deciso di portare il caso Genoa anche alla Corte Europea: «Andrò a Bruxelles per tutelare fino in fondo il mio Genoa - ha detto ieri l’avvocato rossoblù - e andrò anche davanti alla Corte per i Diritti dell’uomo. Insomma non mi fermo».
Non solo, oggi Biondi denuncerà ai Carabinieri la Figc per violazione dell’articolo 338 del codice penale e chiederà alle forze dell’ordine il sequestro dei calendari di serie A e B. Il legale rossoblù è anche intervenuto sulla bagarre che si è scatenata ieri durante il dibattimento al tribunale. L’avvocato della Figc Mario Galavotti aveva infatti depositato le motivazioni della sentenza della Caf. Secondo il Genoa il documento non era ancora in loro possesso e quindi non ancora pubblico: «Hanno dimostrato una scorrettezza e una mancanza di rispetto inelegante e volgare - ha aggiunto Biondi -. Del resto, se uno legge il testo, di primo acchito conclude che hanno fatto bene a nasconderlo, tanta è la sua pochezza».
Ora, quindi, si attende il giudizio del giudice Vigotti che si è riservato 72 ore di tempo per decidere. In realtà si parla anche, oltre alle decisione di dare ragione al Genoa o alla Figc, di un giudizio «super partes» alla Corte Costituzionale, domandando appunto un «profilo di costituzionalità». In questo modo Vigotti potrebbe non decidere. In caso di una sentenza favorevole al Genoa invece, visto il conflitto con il Tar che aveva deciso «via libera ai calendari, il Tribunale di Genova non ha diritto giurisdizionale», i membri della Figc rischierebbero in Cassazione da una multa a tre anni di carcere.
In questo caso la decisione verrà presa tra oggi o domani ed è l’ultimo appello per il club rossoblù che sta anche cercando di allestire la squadra da mettere insieme per il prossimo campionato. Ieri l’attaccante Diego Alberto Milito ha fatto le valigie, destinazione Real Saragozza. Tra domanda e offerta c’è una discrepanza di un milione di euro, ma il giocatore ha già salutato i compagni e ha fatto i bagagli. Insomma, una situazione di instabilità per la squadra e la società che dovrà attendere ancora prima di conoscere il suo destino. I legali del Genoa non escludono nemmeno l’ultimo colpo di scena: che i carabinieri oggi vadano in Figc per sequestrare i calendari di serie A e B e bloccare in questo modo il campionato di calcio. Poi ci sarà la Corte di Bruxelles e la Corte per la salvaguardia per i diritti dell’uomo. Il pool di difensori rossoblù non molla, si va avanti fino all’ultimo grado di giudizio e attende la decisione di Vigotti. Sono queste le ultime speranze per il Grifone che, dopo dieci anni di cadetteria, si è visto catapultare in serie C, nel girone A, insieme allo Spezia per un derby storico e infuocato. Sabato si dovrebbero conoscere anche i calendari di serie C. Il condizionale è ancora d’obbligo.

Preziosi e Biondi ci sperano ancora.

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