Cronache

Da Genova a Bagdad la via della solidarietà

Da Genova a Bagdad la via della solidarietà

Nel nostro caso, il tenebroso signore si chiama George W. Bush, reo - come recita il retro di copertina - di aver scatenato il conflitto contro il regime di Saddam. Il quale, da parte sua, poverino, conduceva una vita agreste e pacifica proprio come gli hobbit della Contea.
Comunque stiano le cose, la compagnia non tarda a formarsi. Questa volta, però, sono sette nani ed una bella Biancaneve a costruirla. I nani si fanno chiamare, secondo tradizione, Cucciolo, Pisolo, Eolo, Mammolo, Gongolo, Brontolo e Dotto. Quanto a Biancaneve, il suo nome è Francesca ed è collaboratrice «giovane, fresca, frizzante, limpida, colta ed affascinante» del Secolo XIX. La missione non è da poco. Raccogliere, tramite l'organizzazione pacifista Music for Peace ben 35 tonnellate di aiuti umanitari nelle piazze di Genova e Savona e distribuirli ai diretti interessati nei quartieri di Bagdad e nei campi profughi del Kurdistan.
L'avventura inizia mercoledì 11 giugno 2003 dall'aeroporto di Genova, prosegue per Roma ed Amman, dove finalmente le strade polverose del Medio Oriente incominciano a snodarsi innanzi ai pneumatici dei pacifisti genovesi. Ogni incontro, ogni tappa, ogni fermata diventa così occasione per considerazioni sul colore locale, sulla guerra, sulla cucina etnica, sul rapporto tra le religioni in un crocevia tanto conteso del mondo.
Non tutto - diciamolo sinceramente - è originale. Alcuni temi ricorrenti sanno molto di slogan, di frasi fatte preconfezionate a sinistra: dal petrolio iracheno che da solo servirebbe come chiave interpretativa di tutta la politica medio - orientale degli ultimi decenni all'estremo rispetto per usi, costumi, tradizioni, religiose islamiche, contrapposti ad usi, costumi, tradizioni religiose cristiane. Queste ultime trattate con rispetto assai minore.
Ma la volontà di raccontare, di aprirsi su un mondo radicalmente nuovo, di far partecipe chi legge del proprio stupore e delle proprie scoperte, è comunque un elemento di presa vivace ed intrigante, che coinvolge il lettore in molti episodi narrati. Da parte sua, Gianni Lastrico ci mette una prosa, che, se non tocca picchi manzoniani, procede comunque con ardore e buona volontà, senza badare a qualche anacoluto.
La fine della storia è comunque tinta di rosa. Mentre la compagnia dell'anello si imbarca ad Amman sull'aereo diretto a Roma, nella nostra mente rimangono i colori e il calore di un Oriente sempre più vicino, la buona volontà di chi, in nome di un ideale umanitario, si è sobbarcato tanti chilometri e tante fatiche, nonché ristoranti, trattorie, pizzerie locali con i rispettivi menù. Di quelli Gianni Lastrico, che deve essere davvero una buona forchetta, ci ha fornito una mappa dettagliatissima, con tanto di prezzi in euro e moneta locale. Ed un breve commento sul servizio. Ma va bene così. Non si vive di solo spirito. Anche i volontari di una missione umanitaria devono, ogni tanto, sedersi a tavola.
Gianni Lastrico, Da Genova a Bagdad, Caroggio Editore, Genova 2005, euro 10.

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