A Genova manifesti con la fucilazione del Papa

A Genova manifesti con la fucilazione del Papa

Genova - Pochi giorni fa, la scritta «Bagnasco vergogna» sulle porte della cattedrale di San Lorenzo; ieri due manifesti, di carattere blasfemo, apparsi sui muri delle case del centro storico di Genova, nelle vicinanze della Curia: il primo raffigura Papa Ratzinger con le spalle al muro mentre viene giustiziato e la scritta «Sono ateo, grazie a Dio», mentre una fila di uomini impegnati a pregare come fanno i fedeli musulmani mostra i posteriori; il secondo volantino ritrae Benedetto XVI mentre stringe la mano a Hitler, con la scritta «da soldato di Hitler a soldato di Dio». È sempre più avvelenato e preoccupato il clima che si respira fra i cattolici genovesi, a mano a mano che ci si avvicina alla Pasqua, per gli insulti e le provocazioni contro la Chiesa e in particolare contro il suo arcivescovo Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, dopo le dichiarazioni del porporato sui Dico.
Le autorità di pubblica sicurezza, che hanno assegnato a monsignor Bagnasco un agente di scorta (una misura decisa ufficialmente martedì scorso dal prefetto Giuseppe Romano a tutela dell’incolumità dell’arcivescovo), non hanno ritenuto di dover alzare il livello di allarme, ma mantengono un’attenta vigilanza sulle manifestazioni di dissenso che, in queste ore, sembrano crescere di intensità. Fra l’altro, i manifesti, che la polizia ritiene di area anarchica, comparsi anche nelle vicinanze della cattedrale e dello stesso arcivescovado, annunciano una non meglio precisata «Iniziativa iconoclasta contro ogni fantasma divino» proprio in occasione della fine della settimana santa. Il «programma» proposto, che si dovrebbe svolgere in piazza San Giorgio e in piazza degli Embriaci, nel cuore della città antica, va dalla proiezione di film come «La Via Lattea» di Luis Bunuel e «Magdalene» di Peter Mullan agli «scherzi da prete» (ovvero «esercizi di libero pensiero a corpo libero nelle strade cittadine»), e ai «peccati di gola», con un menu che punta sugli strozzapreti, oltre ad altre non meglio precisate «sorprese». Quanto basta, comunque, come conferma il questore Salvatore Presenti, per non abbassare la guardia.
Per questo, si annuncia una Pasqua blindata nella cattedrale di San Lorenzo dove l’arcivescovo metropolita e presidente della Cei celebrerà la messa solenne di precetto. La questura ha installato una telecamera per sorvegliare l’ingresso del duomo, che con la sede della Curia viene considerato obiettivo sensibile e quindi oggetto di vigilanza rafforzata. E mentre si diffonde la notizia che diversi agenti in borghese presidieranno la cattedrale in occasione delle celebrazioni presiedute da monsignor Bagnasco, in particolare domani, in occasione della messa pasquale, circolano voci di nuove iniziative di protesta anticlericale, ma non si sa dove si potrebbero svolgere. Nei giorni scorsi in Comune è arrivata la richiesta di occupazione del suolo pubblico proprio in piazza San Giorgio da parte di un’associazione «per un tavolo informativo sulle culture alternative». Difficile capire se si tratti degli stessi organizzatori dell’«iniziativa iconoclasta» che resta all’attenzione della Digos. Un fascicolo, per ora a carico di ignoti, sarebbe comunque stato aperto per il reato di «offesa alla religione mediante vilipendio di ministro di culto».

Monsignor Bagnasco, dal canto suo, apparentemente imperturbabile, continua le funzioni pastorali secondo programma: «Aiutaci, o Signore, a non trascinare risentiti le nostre croci quotidiane; aiutaci a portarle insieme a Te» ha scandito ieri nell’omelia del Venerdì santo. Mentre intorno a lui si stringeva ancora di più la solidarietà dei fedeli.

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