Genova non scivola sulla neve

(...) Detto questo, però, occorre pure dire - con molta onestà intellettuale - che, stavolta, Genova ha fatto davvero bella figura. Anche e soprattutto in confronto al resto d’Italia. Non solo sulla partita.
Le ordinanze di Marta Vincenzi, questa volta, sono state ottime e abbondanti.
E so che pare surreale parlare bene della nostra sindaco e della sua giunta, ma sono talmente tante le volte che lei ci offre occasione di criticarla che trovarne una, anche una sola, per dire che ha fatto qualcosa bene, offre quasi un sospiro di sollievo e un’occasione di credibilità. Nessuno, nemmeno Marta, può sbagliare tutto, ma proprio tutto tutto. Oddio, lei ci prova...
Sta di fatto che, grazie alle previsioni esatte al minuto - come lo erano state prima dell’alluvione e colpevolmente sottovalutate da Tursi - tutto è migliorato. A partire dalla salatura delle strade, pur considerando la difficoltà di raggiungere ogni via di una città sterminata come Genova, fatta di caruggi, creuze e salite strettissime verso le colline.
Così come è stata azzeccata la decisione, presa già fin dalle prime ore del pomeriggio di martedì, di annullare l’incontro infrasettimanale del campionato di serie B fra Sampdoria ed Empoli. E, ovviamente, anche la chiusura delle scuole di mercoledì e il divieto dell’uso dei mezzi a due ruote finchè le strade erano ghiacciate.
Allo stesso modo, è stato ottimo il lavoro dell’assessore responsabile Francesco Scidone - che abbiamo attaccato mille volte e che sono certo ci ridarà altre mille occasioni per attaccarlo, con le sue esternazioni un po’ naif e talora surreali - ma che anche in questa occasione, come sempre, ha lavorato.
E chi lavora merita sempre rispetto, anche perchè solo chi non fa non sbaglia. E Scidone, con la sua pettorina gialla fosforescente che, nonostante la pancia, fa molto «operativo», è uno che si sporca sempre le mani e le scarpe.
Ecco, dicevamo, la scelta di sospendere la partita già alle 14,46 - sei ore prima del fischio d’inizio previsto - è stata una scelta di grande intelligenza, che ha evitato che la gente uscisse di casa inutilmente, rischiando incidenti. Insomma, perfetto.
L’esatto opposto, ad esempio, di quanto era successo lo scorso anno in occasione del derby fra Genoa e Sampdoria poi rinviato, quando nè il Comune, nè la Prefettura ebbero la sensibilità e l’intelligenza di rinviare la partita nelle prime ore del pomeriggio, delegando l’incombenza all’arbitro e costringendo molti genovesi ad uscire di casa, per poi fare ritorno senza partita, ma con tanto freddo e ghiaccio. Non una farsa come quella andata in scena l’altra sera con il Genoa a Bergamo, ma quasi.
E ancora più grave era stato il caso della partita fra Genoa e Inter, la cui sospensione - il giorno dell’alluvione, con i cadaveri delle bimbe, della mamma e degli anziani ancora caldi - venne annunciata solo alle 19, molte ore dopo l’esondazione del Fereggiano e del Bisagno.
Insomma, la partita e la sua gestione sono quasi una cartina di tornasole sugli errori del passato.

E, viste in positivo, permettono di dare atto al Comune di aver imparato molto e bene dagli errori.
Ma rendono ancor più angosciante la domanda su cosa si sarebbe potuto evitare il giorno dell’alluvione, se solo si fossero presi sul serio gli allarmi dell’Arpal e si fossero chiuse le scuole.

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