Aeroporto, l'Authority vuole la «vendita congiunta»

Le immaginifiche addette stampa della Fiera, che fanno benissimo il loro mestiere, hanno fatto due più due e - vedendo che ieri mattina girava per i padiglioni del Salone Jerry Calà e nel pomeriggio si è materializzato Massimo Boldi - giustamente hanno scherzato sul remake alla Marina di Vacanze di Natale, con Christian De Sica non ancora pervenuto.
Il problema è che c'è poco da scherzare e un'analisi impietosa, ma lucidissima dell'andamento della Nautica italiana arriva proprio da Calà, che ha un locale notturno a Poltu Quatu, una delle località più di lusso di tutta la Costa Smeralda: «Quest'estate abbiamo assistito a un calo drastico del numero di barche ormeggiate. Su 360 posti barca, ne erano occupati la metà, mentre in Corsica era tutto pieno. Vorrà pur dire qualcosa. O no?».
Jerry non è un grande economista o un filosofo dei tributi, però fotografa alla perfezione la situazione. Perchè non servono professori per capire una cosa molto semplice, che pure non pare chiarissima al governo italiano: fatto salvo che pagare le tasse è un dovere, una volta che sono pagate, scacciare la ricchezza è il miglior modo per farla andare altrove e impoverire tutti. Non sembra un ragionamento che mi varrà il Nobel per l'Economia. Eppure, non a tutti è chiaro.


In questi giorni, al Nautico, sembra esserci la rappresentazione icastica della crisi del settore, che ha già perso 46mila posti di lavoro in Europa. «Ho visto molte meno persone del solito e questo mi provoca molto dispiacere. Sono spaventato» (copyright sempre di Jerry Calà), e i numeri fanno paura. (...)

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica