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Biagio sale sul palco per cantare la vita

Biagio sale sul palco per cantare la vita

È partito il nuovo tour di Biagio Antonacci sul palco dei principali palasport d’Italia tutto concentrato nel mese di maggio: 17 tappe in 25 giorni, tra cui anche Genova. Proprio stasera Biagio sarà al 105 Stadium per fare ascoltare dal vivo le canzoni del nuovo album d’inediti, «Sapessi dire no».
Biagio Antonacci ha scelto, anche questa volta, un palco minimalista per dare voce alla musica: nessuna proiezione, né effetti speciali, solo una lunghissima passerella centrale per avere il sempre ricercato contatto diretto con il pubblico. Arricchiscono lo spettacolo alcuni performers di strada: ballerini, artisti e giocolieri che si esprimono liberamente con figure e costumi originali. Antonacci presenta 14 nuovi brani di cui, come sempre, è autore di testi, musiche e interprete. Fantasia, immaginazione, passione e la vita più in generale nel bene e nel male, con i suoi sogni e le paure, l’arrabbiatura e la serenità dell’uomo, la spiritualità e il realismo e, perché no, l’analisi e la descrizione di diverse personalità e sentimenti.
A cominciare dal brano d’apertura, «Insieme finire», si coglie la spontaneità e l’immediatezza di ogni parola che scorre su una melodia da pianoforte, in cui si inserisce un inedito suono rock. Una «semplicità» che si ritrova anche nelle ballad più classiche incentrate sui grandi amori come «Dimenticarti è poco» oppure «Sono stato innamorato», fino alla appassionata «Dormi nel cuore» dove un indimenticabile giro melodico di sax introduce e identifica in musica un gesto di accoglienza completa e matura della propria donna. Dalle ritmiche sincopate di «Liberandoti di me» agli archi introspettivi e sognanti de «L’evento» . Alla batteria prepotente e rock di alcuni brani insoliti ed originali come «Senza un nome» e «Con infinito onore» - storie di personaggi scomodi e contrapposti, uno emblema di massima libertà, uno «svitato» che ha dimenticato tutto, che è «senza terra, senza regole» e l’altro, di contro, servo, schivo e schiavo che «paga un pizzo organizzato» - o come in «Naturale» in cui l’autore si ribella al non poter vivere in sintonia con il mondo.
Fino ad un inaspettato flauto che sottolinea la personalità di una egocentrica donna fatale in «Sola mai» o al culmine della spensierata e divertente fisarmonica che accompagna la pizzica «Non vivo più senza te»: esplosione di aria latina, di ritmi caldi, di sole e mare, di estate e gioia di vivere.

Fino a proporre, Biagio Antonacci stesso al pianoforte, in canzoni molto più intime e personali, come «Ti dedico tutto».
Un album dedicato alla vita in tutti i suoi aspetti e che si chiude con una toccante dedica a Lucio Dalla: maestro di musica e poesia.

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