(...) ad un riassunto del tutto generico con la speranza di mettere a tacere malpensanti e frenare una volta per tutte la «macchina del fango». Gli stessi giustificativi che tanto fanno tremare i suoi colleghi di palazzo e che sono il solo riscontro oggettivo per capire dove e come un gruppo politico ha speso i nostri soldi. Quindi, ufficio dei Riformisti Italiani, ieri mattina, in ordine sparso e a campione, nonostante la Della Bianca abbia estratto dai faldoni tutte le fatture per ciascuna voce di spesa. Cominciamo dalla lettera D, «spese postali, telefoniche e di cancelleria non coperte dalla dotazione di servizi disposta dall'Ufficio di Presidenza. Varie». Totale uscite da marzo 2012 ad agosto 2012: 4281,22 euro. Di cui: 32,90 euro a marzo 2012 per la cancelleria; 532,32 a maggio di cui 482 euro sempre la cancelleria, 30 euro di ricariche per l'Ipad, e 11 euro di targhette. Le uscite più sostanziose sono a giugno 2012, quando i Riformisti hanno comprato 6mila francobolli per spedire inviti per un convegno del partito. Di nuovo spese di cancelleria, 215 euro, 75 per materiale di cartoleria e 50 per la ricarica dell'Ipad.
Voce B6, «rimborsi spese ai consiglieri regionali, spese per riunioni convegni e seminari. Ristorazione». Totale uscite da marzo ad agosto 2012: 1792,20 in cui sono compresi i rimborsi per i pranzi in media di 15-20 euro, quelli con la stampa (40-50 euro) e quelli di «rappresentanza» con esponenti politici nazionali (232 euro). Il tutto registrato con tanto di scontrini e fatture. Così come le «spese di rappresentanza», voce Ebis, 320 euro che Della Bianca non ha alcun problema a ricondurre alle colombe che ha regalato come omaggio pasquale, di «rappresentanza», appunto. Capitolo B2, «spese per convegni, seminari, riunioni ed altre iniziative collegate allo svolgimento dei lavori». Le fatture e gli scontrini parlano di soldi spesi per incontri e l'organizzazione di un convegno a giugno 2012, per l'affitto di una sala al Teatro della Gioventù e per il pagamento delle spese degli ospiti della riunione di partito. Totale uscite da marzo ad agosto 2012: 4.740,95. B3, trasporti: 830 euro per spostamenti in treno, seconda classe e in aereo da Genova verso Roma e Milano, taxi e gratta e sosta. Ultima voce, il personale dipendente: due persone che lavorano per il gruppo, con un contratto a progetto, i cui nomi, così come i pagamenti, risultano dai bonifici bancari. Per loro, non è previsto nessun buono pasto.
«Quello della trasparenza è un problema a livello nazionale e un problema culturale - dice Della Bianca -. Ogni istituzione pubblica dovrebbe avere online i propri bilanci, prendiamo esempio dagli stranieri. Privacy non privacy, tetti o non tetti massimi di spesa: qui bisogna solo applicare le leggi sulla trasparenza esistenti». E trasparente, a onor di cronaca, anche se solo a parole e senza ricevute, è stato anche il capogruppo di Liguria Viva, Ezio Chiesa. Per carità, rispetto agli altri, ha speso poco, 89mila e 736 euro. Però... «Per la ristorazione (2.132 euro, ndr) ci sono l'acquisto delle bottigliette d'acqua per i dipendenti e i consiglieri. Poi ci sono i pranzi, io non do i ticket - spiega Chiesa - e porto i dipendenti fuori a mezzogiorno. Poi c'è la cena con gli elettori». Insomma, le cene con gli elettori, ovvero la campagna elettorale, finiscono in conto ai cittadini. E per le spese postali, di cancelleria e telefoniche, totale 2.226 euro? «Se faccio le fotocopie, me le fanno pagare. La carta del fax e la cartuccia della stampante, li devo pagare». Va bene, ma il telefono? «Ricarico il mio cellulare. Guardi, dal telefono dell'ufficio avrò fatto al massimo dieci chiamate dall'inizio del mandato. A grandi linee, so quanto spendo: faccio due telefonate al giorno a mia moglie e il resto è tutto di lavoro. Le ricariche personali le pago a parte». Alla voce radio tv, pubblicazioni riviste e depliant ci sono 24.622 euro. «Per far sapere cosa faccio in Regione sono costretto a pagarmi trasmissioni ad hoc e manifesti», aggiunge Chiesa. E i 7.081 euro per convegni, seminari e iniziative? «Ma non è la voce con la ristorazione? Allora 99 su 100 sono manifesti e altre cose, ma non mi ricordo, non ho le ricevute sottomano». Appunto.
Anche il Pdl aveva promesso di mostrarci ieri le famose «pezze giustificative». Ma non l'ha fatto. «Sono pronto a darle, ma non ho ancora ricevuto l'autorizzazione», spiega Gino Morgillo.
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