Bogliasco mette in vetrina le sue antiche botteghe

Una storia lunga cent'anni quella che verrà raccontata dalla mostra fotografica «Bogliasco, un secolo di botteghe», che si aprirà il prossimo sabato alle 11, nella cittadina rivierasca presso la Sala Comunale «Berto Ferrari».
L'evento è organizzato dal Centro Studi Storie di Jeri, in collaborazione con il Civ «Il Delfino» e con il patrocinio del Comune di Bogliasco, che ripercorre in parte anche l'iniziativa di recupero delle botteghe storiche promossa dal Comune di Genova, per quello che riguarda il tessuto commerciale dei vicoli. Nella mostra sono raccolte oltre un centinaio di fotografie che ripercorrono le vicende del commercio al dettaglio e dell'artigianato nel paese del Golfo Paradiso nel corso del Novecento.
Vicende che hanno visto una graduale ma drastica trasformazione, generata dal cambiamento dello stile di vita degli abitanti, nonché, negli ultimi decenni, dall'ingresso in paese della grande distribuzione, con l'apertura di due supermercati.
L'abitudine di uscire ogni giorno «per fare la spesa» nel negozio sottocasa, diffusa nella prima metà del secolo, è gradatamente scomparsa con l'avvento dei frigoriferi che hanno trasformato i sistemi di conservazione del cibo: dalle «móschee» e dalle «ghiacciaie» dove gli alimenti si conservavano poche ore, ai sottozero dei freezer dove si conservano per settimane e mesi. L'apertura dei supermercati ha poi decretato la graduale scomparsa dei piccoli esercizi. Un solo dato lo dimostra chiaramente: contro le 28 botteghe generiche di commestibili e frutta e verdura del 1927, oggi ne sono rimaste 8.
Nonostante ciò il numero complessivo degli esercizi non è variato significativamente: tra gli anni Venti e gli anni Quaranta gli esercizi commerciali e gli artigiani presenti in Bogliasco e nelle frazioni erano oltre 120. Oggi il loro numero è di poco inferiore, tuttavia esiste una profonda diversificazione nei generi: diminuiti sensibilmente i commestibili, frutta e verdura, macellai sono oggi presenti invece negozi di abbigliamento, profumerie, ottici, agenzie immobiliari, parrucchieri per signora, allora pressoché assenti.
Sono invece davvero scomparse tante botteghe e attività artigiane, calzolai, fabbri, falegnami; consumismo e poca voglia di sporcarsi le mani ne hanno decretato la scomparsa.
La mostra raccoglie fotografie messe a disposizione dagli stessi commercianti o ex commercianti, dagli artigiani, oppure ritrovate negli archivi storici del paese.


Le immagini sono raccolte in un elegante volume edito da De Ferrari e curato da Pier Luigi Gardella, attento raccoglitore di tanti spunti della tradizione genovese e ligure. Il catalogo che sarà disponibile nei giorni della mostra.
La mostra resterà aperta sino al 30 giugno, tutti i giorni, con orario 16-19. Un'occasione per fare un tuffo nel tempo che fu.

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