Caos Fusco, guerra a sinistra E il Pd «impallina» Burlando

Domenica in panchina, accanto a Ferrara, c'erano il quarto portiere Falcone, Juan Antonio al rientro da un lunghissimo infortunio, Renan, Mustafi, Munari, Poulsen, Icardi e l'attaccante della Primavera Savic, al suo esordio in una distinta di una partita ufficiale. E credo che basti questa notazione a spiegare, da sola, la batosta della Sampdoria domenica contro il Cagliari. Con una panchina simile è improponibile affrontare chiunque in serie A.
Però, al di là di questo, che è un fatto, ci sono altri fatti. E cioè, ad esempio, che la vittoria del Cagliari è stata strameritata e non fa una piega, con i giocatori della squadra rossoblù (anzi, per l'occasione, rossa e basta) che hanno messo sotto i blucerchiati sotto ogni punto di vista, da quello fisico a quello tecnico, da quello agonistico a quello caratteriale.


Un altro fatto è che la Samp ha fatto due punti in sei partite e, di quelle sei, ha perso le ultime quattro. Un ruolino di marcia che, se continuasse così, porterebbe dritto dritto alla retrocessione.
Un ulteriore fatto è che di quelle ultime quattro sconfitte su quattro partite, il Doria (...)

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