Carabinieri, più pattuglie in città

«Il fenomeno non è paragonabile a quello che ho vissuto durante gli anni di piombo. Tuttavia, per l'attentato al manager di Ansaldo è chiaro che i terroristi non agiscono alla cieca e in un luogo dove non hanno un punto di riferimento». Contro la pericolosa escalation armata delle bande anarco insurrezionaliste i carabinieri non retrocedono di un passo. A confermare che le indagini proseguono alla caccia del «basista» genovese per l'azzoppamento di Roberto Adinolfi, ieri è stato il generale comandante della Legione Liguria. Enzo Fanelli, a Genova dalla fine dello scorso settembre, ha ribadito che l'Intelligence dell'Arma non abbasserà la guardia e ha tranquillizzato i genovesi, che nel periodo buio del terrorismo furono tra quelli più presi di mira dai rossi: «Tanti operai sono costretti a rimanere a casa per la crisi e c'è agitazione fra gli studenti. Però non siamo come negli anni Settanta e Ottanta, quando partecipai ad alcune operazioni antiterrorismo e vidi morire quasi tra le mie braccia due giovani carabinieri di leva, ammazzati da quelli di Prima Linea, dopo che come delinquenti comuni avevano fatto una rapina».
Il carabiniere a una greca e una stella, classe 1951, durante il precedente incarico è stato consulente giuridico del Capo di stato maggiore della Difesa. «La recente sentenza assolutoria per gli imputati dell'operazione Maglio 3 sulla 'ndrangheta a Genova - continua Fanelli - ci ha insegnato che dobbiamo affilare le armi investigative secondo l'interpretazione giurisprudenziale di un giudice. Sta a noi tutori dell'ordine mirare l'attività investigativa in modo da superare questa impasse». Il generale ha spiegato che a Genova ci saranno più attenzione e pattuglie per le strade di Sampierdarena, del centro storico e in quelle dei quartieri residenziali dove si registra un aumento della microcriminalità. Ieri sono stati diffusi anche i dati sui delitti perseguiti dall'Arma in Liguria nel 2012. Rispetto all'anno scorso gli omicidi si sono dimezzati, passando da 6 a 3. I tentati omicidi sono rimasti invariati (22) come le violenze sessuali (69).

Sono rimasti stabili anche i numeri dei reati legati allo spaccio di droga (597) e dei delitti informatici (86). Sono aumentati i reati di ricettazione (da 344 a 374) e quelli di truffe e frodi (da 1723 a 1771). Sono diminuite le rapine (da 505 a 425), i furti (da 30067 a 29545) e i danneggiamenti (da 14631 a 13331).

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