In cella il comandante della Capitaneria Clamoroso arresto a Lavagna

Clamore a Lavagna dove è finito in carcere addirittura il comandante della Capitaneria di porto, arrestato con un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Chiavari. Le accuse ipotizzate dalla Procura a carico di Antonio Raffone, sono di peculato e concussione per alcune «regalie»: sarebbero queste ad aver messo nei guai il comandante che secondo l'accusa avrebbe chiesto favori agli operatori portuali in cambio di un atteggiamento indulgente durante i controlli ed avrebbe ottenuto buoni carburante ed energia elettrica gratis. L'avvocato Matteo Groppo, difensore di Raffone, ha incontrato il suo assistito in carcere a Chiavari. «È estremamente turbato e si dichiara estraneo a quanto contestatogli. Essendo incensurato mi è sembrato molto pesante il provvedimento di carcerazione. Chiederò quanto prima i domiciliari. La vicenda è molto delicata, anche dal punto di vista umano: un uomo si è trovato in una sera ad essere da comandante del porto a detenuto». Tra l'altro Raffone ha un sito in cui parla di regole, norme e controlli, www.ilmaredamare.com, ed una sezione è dedicata proprio alle operazioni da lui condotte in spiagge e ristoranti della zona.

Il comandante, nel Tigullio da tre anni, era già balzato alle cronache per un episodio in stile «boccaccesco» a seguito di una lite con il parroco di Loano che nel 2009, durante una processione, si era lasciato andare ad apprezzamenti più consoni a ben altra sede e divisa, verso la moglie del comandante che oltretutto aveva dovuto subire le parole del prete davanti a molte persone, compresi i suoi marinai. La vicenda era finita in una querela per molestie e una contro denuncia del prete per minacce.

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