Albicocche, arance, clementine, kiwi, fragole, pere, mele, uva e susine. Ma anche carote, pomodorini, spremute e centrifughe. A «servire» la merenda a 17.863 alunni delle scuole primarie è la Regione Liguria che per il terzo anno ha avviato il programma comunitario «Frutta nelle scuole anno scolastico 2011-2012». L'iniziativa gestita dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali mira ad aumentare il consumo di frutta e verdura fresca da parte dei bambini, attuando così iniziative a supporto di corrette abitudini alimentari e nutrizionali. Obiettivo: prevenire e combattere l'obesità infantile. «Meno merendine e più frutta fresca e verdura - scherza l'assessore all'Agricoltura Giovanni Barbagallo -. L'idea è quella di aumentare la porzione di frutta e verdura nella dieta dei ragazzi nella fase in cui si formano le loro abitudini alimentari. Puntiamo inoltre a realizzare un più stretto rapporto tra il produttore e il consumatore indirizzando i criteri di scelta e le singole azioni affinché si affermi una conoscenza e una consapevolezza nuova tra chi produce e chi consuma».
Il progetto articolato in due fasi prevede la distribuzione gratuita per oltre trenta giorni durante l'anno scolastico di frutta e verdura fresche e momenti didattici e di educazione alimentare attraverso giornate a tema, laboratori in classe per la piantumazione e visite guidate a fattorie didattiche e a orti botanici. «Un'alimentazione sana e consapevole per prevenire sovrappeso e obesità - spiega Federica Pascali medico nutrizionista dell'Asl3 -. La Liguria secondo dati recenti è tra le regioni con il minor numero di bambini in sovrappeso, ma non basta. Bisogna lavorare ancora.
In classe torna la frutta contro lobesità
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