Il Comune è paralizzato dalla paura di investire Così Genova resta ferma

La crisi morde e finanziamenti di grandi entità dallo Stato è sostanzialmente impossibile ottenerne. Il modo per migliorare la mobilità nella città di Genova, però, esiste «basterebbe solo più coraggio e più coerenza sulle decisioni prese». A parlare è Claudio Bellini, vicepresidente dell'associazione Metrogenova.com, un gruppo di esperti e appassionati di sistema del trasporto pubblico che dal 2007 è diventato il vero pungolo per le amministrazioni cittadine nel confronto sulle idee di trasporto e sui ritardi dei cantieri della metropolitana genovese.
Pungolo ma anche laboratorio di idee che ha portato alla stesura del progetto «Genova Mobilità 2020» che disegna una città con sistemi di trasporto pubblico differenziati che possano avvicinare le varie delegazioni cittadine: dall'ampliamento della rete metropolitana, a tramvie per Valbisagno, Ponente e Levante. Ed ancora people mover, ascensori per le zone collinari e parcheggi di interscambio in periferia. Roba utopica ai giorni nostri ma neanche del tutto se si avesse il coraggio di osare: «Si tratta di un insieme di idee che poi potrebbero sfociare in un progetto vero e proprio - racconta Bellini, di professione ingegnere nel ramo dei trasporti -. Sappiamo che l'insieme delle cose che abbiamo elaborato è ad oggi inattuabile e, quando ci siamo messi a pensare, non abbiamo considerato l'impatto economico. Questo, però, non significa che nulla di quanto pensato si debba realizzare». Sì, perché secondo Metrogenova.com il salvataggio di Amt passa per un miglioramento delle strutture che possano convincere i genovesi a muoversi di più con il mezzo pubblico: «A Genova manca una vera integrazione dei mezzi di trasporto e c'è bisogno di un maggiore coordinamento: le fermate della metropolitana, per esempio, ovunque servono come punto di interconnessione con linee in superfice. Da noi no».
Si è sprecato troppo tempo e di pari passo anche tante risorse a causa di decisioni prese, ma mai portate avanti da palazzo Tursi. Ostacolo che, secondo gli esperti dell'associazione, è dovuto anche alla scarsa capacità dei nostri amministratori di rischiare e guardare ai progetti con un'ottica differente: «A Milano le linee 4 e 5 della metropolitana vengono realizzate in project financing con contributi di Comune e Stato aiutate da considerevoli investimenti di ben tre istituti bancari: un'operazione che a Genova deve essere presa in considerazione». Per quali progetti? Due hanno la priorità su tutto il resto: il proseguimento della metropolitana verso San Fruttuoso e la tramvia in Valbisagno. Per la prima occorre uno sforzo immediato «perché con l'attivazione della stazione di Brignole ci si renderà conto di quanto potrà crescere il traffico del metrò».


Ancora più determinante potrebbe essere il tram per la Valbisagno: «Siamo stati parte attiva del dibattito pubblico sulla tramvia: la gente lo vuole, il Comune lo ha promesso: questo è un progetto che ha bisogno di una priorità assoluta».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica