Cronache

Condannato l’amico seminarista di don Seppia

Condannato l’amico seminarista di don Seppia

L'ex seminarista Emanuele Alfano, 24 anni, amico di don Riccardo Seppia, l’ex parroco di Santo Spirito a Sestri Ponente, è stato condannato ieri dal tribunale di Genova a 5 anni di reclusione e 15mila euro di multa per induzione e favoreggiamento della prostituzione minorile. Il giovane è stato invece assolto dall'accusa di detenzione di materiale pedopornografico. Il pm Stefano Puppo aveva chiesto 8 anni e 25mila euro di multa. Il confidente di don Seppia, condannato un paio di mesi fa a 9 anni e sei mesi di reclusione per violenza sessuale su minore, cessione di sostanze stupefacenti ed induzione alla prostituzione minorile, era rimasto coinvolto nell'inchiesta dei carabinieri partita oltre un anno fa da Milano mentre si stava indagando su un giro di doping e spaccio di cocaina nelle palestre meneghine. Inizialmente, erano state le intercettazioni ad inchiodare il cinquantunenne ex parroco. Telefonate agli spacciatori ai quali chiedeva «ragazzini dal collo tenero». Messaggini all'amico seminarista Alfano, in cui l'ex sacerdote raccontava le orribili fantasie sessuali che avrebbe voluto intraprendere con minori. Bestemmie e altre intenzioni agghiaccianti.
Una lunga sfilza di indizi e prove inequivocabili, accertate dalle indagini del pm, che lo aveva portato prima a Marassi e poi, per motivi di sicurezza, nella sezione «Sex offenders» del carcere di Sanremo. Nel corso delle intercettazioni era venuto alla luce anche l'ennesimo approccio che l'ex prete stava tentando a danno di un suo chierichetto di 15 anni. Un episodio di cui discuteva con il seminarista. Se inizialmente Alfano aveva tentennato a denunciare don Seppia, successivamente l'amicizia con il parroco si era definitivamente interrotta. Lo scorso settembre il giovane aveva chiesto di essere interrogato per la terza volta e aveva denunciato le presunte molestie, da parte di don Seppia, quando era stato suo chierichetto da ragazzino: «Ricordo la sua mano nelle mie parti intime, sono rimasto segnato per sempre».

Alfano era stato pure accusato dal tribunale di Palermo di avere adescato un quattordicenne di fronte al sagrato di una chiesa alcuni anni fa e di avere consumato con lui un rapporto sessuale a pagamento.

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