(...) Abbiamo già precisato che si tratta di una lettura sconsigliata ai deboli di cuore o alle anime candide. «La politica è sangue e merda» diceva con espressione magari non finissima, ma efficace, Rino Formica. Ecco, nel libro di Giordano, di sangue della politica se ne vede poco. E tutto promette una seconda edizione, con aggiornamenti continui, per esempio con linserimento dellinchiesta di Raffaele Niri di Repubblica sui consiglieri comunali che prendono i soldi del gettone di presenza in commissione e scappano, diventata un caso nazionale.
Così il nostro racconto attraverso gli «spudorati» liguri riparte dagli eletti in Liguria che liguri non sono o da alcuni casi di politici nostrani segnalati da Giordano, sempre in bilico fra scandali e un filo di antipolitica, con tocchi di demagogia, che ci sono, ma che sono ampiamente ricompensati dal fatto che i libri di Mario sono comunque un servizio pubblico. Che sono riusciti a sventare alcuni sprechi o a cancellare alcune vergogne. E, soprattutto, ribadisco, leggerli è quasi un dovere civico, una boccata daria pura per farci capire che siamo ancora capaci di indignarci.
E così, fra politici e no, Giordano infilza tutti e racconta Roberto Castelli, senatore della Lega eletto in Liguria, per aver detto che «avendo lui solo 14500 euro di stipendio si considera a tutti gli effetti un povero (...) Povero Castelli o poveri noi?», ma anche il banchiere genovese Alessandro Profumo per laccusa fiscale a Unicredit; Luciano Pavarotti, Rosanna Lambertucci e tutti i vip con residenza a Montecarlo, ma anche i blitz della Finanza a Portofino e soprattutto il dato che testimonia che risulta intestato a nullatenenti o pensionati con la social card il 53 per cento dei contratti di locazione delle ville di una serie di località, fra cui la stessa Portofino.
Il Giordano furioso ne ha per tutti. E finiscono sotto la sua scure Pierferdinando Casini, leader dellUdc e deputato eletto in Liguria per le sue vacanze di Natale alle Maldive, ma anche il senatore del gruppo misto, eletto in Liguria pure lui, Luigi Lusi, per la storia dei soldi della Margherita spariti. Sempre per la seconda edizione, ricordiamo che Lusi attaccò in aula il Giornale di Genova per avergli inviato una mail allindirizzo del Senato, sottoponendogli un quesito sulla Liguria, affinchè rispettasse i suoi elettori. Lusi fu scandalizzato da tutto questo, tanto da tuonare in aula. Si è visto poi dove erano gli scandali. E anche il tesoriere della Lega Francesco Belsito, ex sottosegretario alla semplificazione nel governo Berlusconi e ligure doc, finisce attenzionato per gli investimenti (peraltro perfettamente legittimi dal punto di vista giuridico) in fondi della Tanzania, di Cipro e della Norvegia.
Poi, Giordano si occupa dei vitalizi dei consiglieri regionali, ricordano come la Liguria li abbia ormai aboliti, per il futuro. Ma intanto li percepiscono 131 persone, con un esborso annuo per la Regione di 4,7 milioni di euro (e, fra laltro, Giordano dimentica nei casi di doppi vitalizi o triple pensioni storie come quella di Egidio Banti o di altri ex consiglieri regionali poi diventati parlamentari che hanno fatto il bis di incarichi o di pensioni). E di Alfredo Biondi, già citato nel libro precedente, si ricordano i 278mila euro (netti) di liquidazione, che per i parlamentari sono «reinserimento».
La furia iconoclasta, a volte è sacrosanta. A volte travolge tutto e tutti. Ad esempio quando si censurano fin troppo alcuni stipendi di manager pubblici (il problema non è quanto guadagnano, soprattutto se parametrati al privato, il problema è se fanno bene o no), o quando - citando un articolo di Franco Bechis su Libero - si censura la provenienza politica del presidente dellAutorità Portuale di Savona Rino Canavese, «ex deputato di Forza Italia». A parte il fatto che Canavese, in realtà, è stato si ex deputato, ma del Carroccio prima e dei gruppi ex leghisti poi, dopo il ribaltone, il punto è un altro: Canavese a Savona, così come Lorenzo Forcieri, ex sottosegretario alla difesa del Pd e figura storica del partito comunista a Sarzana, non una mammoletta, al Porto della Spezia, stanno facendo molto bene nei rispettivi ruoli. Meritandosi, soprattutto, la stima degli operatori portuali. Lo scandalo, invece, sono le autorità portuali assolutamente inutili, con più posti in comitato portuale che navi sulle banchine nel corso dellanno.
Ma, per lappunto, in una denuncia così ricca e documentata come quella di Spudorati, non si può chiedere a Giordano di essere (anche) un tecnico della riforma portuale della legge 84/94. Peraltro, non ci sarebbe da stupirsi se Mario, che è un secchione ed un grandissimo lavoratore che si documenta su tutto, dedicasse il prossimo libro alle incongruenze della 84/94.
Ci siamo tenuti le chicche della Liguria spudorata per la fine. E così Giordano affetta Fausto Bertinotti che risponde a un giornalista che gli chiede conto di soldi, uffici e personale con un «La prego, non mi domandi di queste materialità». Ma poi, secondo la citazione da Panorama, «lo scorso agosto lo hanno pizzicato con la moglie a Bordighera, Ponente ligure. Loro in spiaggia. E lauto blu in sosta vietata, davanti allo stabilimento balneare».
Ma il meglio arriva da pagina 79 del libro di Giordano. Dove il nostro editorialista si occupa del caso delle autoblu degli ex giudici costituzionali che, prima di Sanguisughe, avevano diritto a vita a auto, autista, ricambi, olio e soprattutto piumino e pelle di daino. Fra i beneficiari cera anche la genovesissima Fernanda Contri, ex della Consulta, ma anche ex ministro di Giuliano Amato, esponente autorevole della cultura giuridica di area Pd e mille altre cose. E qui Giordano cita una bellissima intervista di Marco Preve su Il lavoro-La Repubblica, in cui la Contri spiega: «Lo so che è un privilegio, ma lauto blu è così comoda». Poi, «la Nanda» spiega di goderne dal 2005, anno della sua decadenza dai nove anni alla Corte Costituzionale, e di non avervi mai rinunciato perchè «andando spesso a Roma ci metto meno che con laereo». Giordano chiosa: «Buona motivazione, no? Ma ce nè unaltra: Qualche anno fa mi sono trasferita a vivere in riviera e raggiungere Genova in treno è un problema». Fantastico. Poi la citazione dellintervista chiude: «Più che altro presiedo enti benefici» e «Comunque credo di poter dire che lauto blu lho usata in senso buono». E Giordano: «Si capisce, in senso buono».
La sera di quellintervista Giordano era a Genova per Sampdoria-Torino. Vinse il Toro, facendolo felice.
(2-fine)
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.