Via Ferrara, sotto con Delio Rossi. Finalmente una buona notizia, ramo Sampdoria. Questo non scrivo a scorno di Ciro: il quale - contraddicendo allo stile dei Garrone - paga più il nervosismo sfociato nella lite da cortile con il collega Maran che la doppia sberla presa da Udinese e Catania. Lo scrivo in omaggio a Delio Rossi, la cui assunzione - che ripetutamente sostenni a tempo debito - avviene con grave ritardo e comunque in tempo per affrontare con giudiziosa esperienza il doppio terribile impegno in calendario con la Lazio a Marassi e la Juve nel mattatoio bianconero, e soprattutto per mettere a frutto la sosta natalizia in vista del decisivo mercato di riparazione.
Udivo in effetti qua e là, sui nostri due fronti, autocastranti vittimismi alternati a taluni deliri d'ottimismo, mentre siamo calcisticamente moribondi. L'umile Chievo che rocambolescamente batte la Roma e si attesta a quota 21 e soprattutto il Bologna che vince in rimonta a Napoli con il cipiglio della grande squadra non lasciano più dubbi: insieme con il Pescara, comunque vivo e vegeto, a due turni dalla conclusione del girone d'andata sono proprio Genoa e Sampdoria i più autorevoli candidati alla retrocessione. Il Genoa di Preziosi, affidato per 8 partite a De Canio e nelle successive 9 a Del Neri, è penultimo in classifica soltanto perché il Siena, che sta 2 punti sotto, è partito da -6, altrimenti reggerebbe il lumicino. Avendo raccolto la miseria di 4 punti in 9 partite, 0,4 periodico l'infima media-gara di Del Neri, il Grifo sta un punto sotto il Pescara suo teorico compagno di merende e 2 sotto il quart'ultimo, quel Palermo che forte della cura Gasperini si è appena concesso il lusso di impartire una sfigatissima lezione di calcio al domicilio dell'Udinese. C'è da votarsi a tutti i Santi del Paradiso. Dice: almeno la Sampdoria di punti ne ha fatti 17, anzi 18, tant'è che precede di una lunghezza Cagliari e Torino e di 2 il Palermo. Ma quali garanzie sta offrendo, giocando male e a ritmo lento? Se disgraziatamente ci scappassero due sconfitte (tutt'altro che improbabili) con Lazio e Juve, si salirebbe a 11 nella lista delle ultime 17 partite disputate. Un delirio, micidiale per la Samp di Ferrara; per contro gestibile, con estrema fatica ma gestibile, da parte dello scafato Delio Rossi. Quanto al Grifo, che fa acqua dietro e non regge alla distanza, quale quota potrà raggiungere al giro di boa dovendo far visita all'Inter di Milito Palacio e Cassano prima della sosta natalizia e ricevere il Bologna alla ripresa nel giorno dell'Epifania, quando potrà contare sui rinforzi Matuzalem e Floro Flores che hanno avuto modo di osservarlo dal vivo (e spaventarsi?) contro il Torino?
Portieri a parte (questi sono e speriamo che tengano duro), Genoa e Sampdoria hanno un unico - sottolineo unico - difensore a testa da serie A: Gastaldello e Granqvist (che Preziosi vuole cedere
); più un altro paio di accettabili: Berardi e Costa in blucerchiato, Antonelli e Moretti in rossoblu. Alla «quattro» difensiva di Del Neri occorrono tre nuovi titolari garantiti: due esterni e un centrale. A centrocampo, se Matuzalem sarà in forze come si spera, Kucka non sarà ceduto e Vargas non farà dentro-fuori, la «quattro» di Del Neri avrà bisogno come minimo di un'ala destra titolare «che voli» ma per davvero. Ramo Sampdoria, aspettiamo le decisioni «tattiche» d'urgenza di Delio Rossi con il materiale che avrà a disposizione. Vedremo inizialmente il «3-5-2», il «4-5-1» o il «4-4-2»? All'attacco, se Preziosi gli salvasse Immobile insieme con Borriello e Floro Flores, alla «due» di Del Neri non occorrerebbe altro. Sul mercato, invece, Delio Rossi, preso atto del fallimento di Estigarribia e delle incertissime condizioni di Pozzi e Maxi Lopez, avrà invece bisogno assoluto di un'ala destra degna di questo nome (Sansone va bene, Saponara sarebbe l'ideale) e di un pennellone centrale di riserva tipo Plasmati.
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