Cronache

il derby dei lettori

2ATTACCANTI

Il Grifone non è più

quello di Milito e Motta
Carissimo direttore, vorrei parlare del Genoa, di quel particolare ruolo in passato definito del centro-avanti. Ora in disuso. Avanti ci sono solo attaccanti definiti «punte». Di queste, una ha ancora le funzioni di trovarsi più avanti degli altri, di puntare maggiormente al gol. In sostanza con le funzioni del vecchio centro-avanti. Il Genoa, in questi ultimi campionati, ha avuto fiuto nel coprire quel ruolo. Prima Borriello avuto in prestito dal Milan. Salì alle luci della ribalta con una valanga di gol. Valorizzato, il Milan lo riprese con scarsi risultati. Parecchie assenze per guai fisici, poco rendimento, in spizzichi di gioco. Forse dalla tribuna non gli arrivava più il fluido della bella Belen. L’anno successivo il Genoa recuperò Milito, un asso snobbato dagli squadroni. Fece un campionato brillantissimo a suon di reti. Ovvio, fu immediatamente «rapinato» dai ricconi di Milano. Quest’anno, invece, il fiuto dei dirigenti genoani ha fatto piuttosto cilecca. Dapprima un Floccari giunto con fama di cannoniere per la prima metà del campionato, con risultati al contrario deludenti. Allora fu rimediato un cosiddetto asso straniero, Suazo. Giunto con fama di velocista, dribblatore di eccezione, cannoniere. Poco di tutto questo. Viene scusata asserendo che «si deve ambientare». Terzo tentativo Acquafresca. Già giovane speranza della nazionale cadetta. Dopo tre mesi è il caso di chiedere: chi l’ha visto? Poche presenze, sempre al palo per incidenti vari. È da rivedere. Speriamo bene. Conclusione. Anche se sfortunate le scelte del Genoa sono state un fallimento. Purtroppo anche altri acquisti lasciano molto a desiderare . L’asse portante dello scorso anno Milito-Thiago Motta non ha trovato degno sostituti.
2NERAZZURRI IN EUROPA

Squadra o quattrini

made in Italy?
Dopo l'insperata recente vittoria dell'Inter sul Chelsea un giornale titolava: «È l'unica squadra italiana rimasta in gara...». Che la squadra sia italiana si fa fatica ad accettarlo.

Con dieci giocatori su undici non italiani e neppure europei - compreso l'allenatore - si fa davvero fatica a considerarla squadra italiana. Soltanto il Presidente Moratti ed i suoi quattrini sono made in Italy: sono sufficienti a dare lustro alla nostra terra?
Giuseppe Torazza

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