Cronache

il derby dei lettori

il derby dei lettori

2 QUESTIONE DI APLOMB

Travi, pagliuzze

e fantomatici fuorigioco
Caro sig. Gio Barabino, è proprio vero che si vedono le pagliuzze negli occhi dei nemici e non le travi nei propri, già, infatti io ho perso il conto delle cadute di stile di Preziosi nei nostri confronti, delle cattiverie dette da lui e da Gasperini, però nessun sampdoriano si è sognato di farle notare, è bastato che il nostro presidente dicesse una cosa, UNA, (per quanto nei modi e nei tempi sbagliati, ma vera, perché tutta Italia sa che voi picchiate e provocate, si legge sempre sui giornali nazionali) che apriti o cielo... Il vostro presidente, comunque, volendo dare una lezione di stile (da che pulpito!) al dott. Garrone ha ancora una volta passato il segno dandogli dell'arteriosclerotico, beh, non mi sembra una risposta tanto educata, cosa ne dice? Se voleva fare sfoggio di stile la risposta sarebbe dovuta essere ben diversa... Un’altra cosa: visto che Preziosi ricorda così bene il gol in fuorigioco di Cassano, che poi in fuorigioco non era, come dimostrato da tutte le tv nazionali, perché non ricorda il secondo gol di Milito nel secondo derby dell'anno scorso in fuorigioco di 2 metri? O il gol del primo derby su punizione inventata da Farina su simulazione di Sculli (primo premio a striscia per la migliore simulazione della domenica!!), anche Preziosi, come lei, ricorda solo quello che gli fa comodo. A questo punto anche io chiedo al dott. Casabella di stigmatizzare tutte le volte che Preziosi ci ha preso per i fondelli, dicendo cose assurde e false... così siamo pari (il presidente di una squadra inglese dovrebbe imparare, appunto dagli inglesi, ad avere un certo aplomb!).
Fioretta Storace
2 IL TERZO ANELLO DELLA NORD

Non si possono sfrattare

le anime dei genoani
Al dottor Riccardo Garrone. Sento in Tv la sua dichiarazione e sbianco. Il «padrone» di Genova ha parlato! Ma come, mi dico, offende i genoani e Preziosi, nonché se stesso, perché il Genoa è la squadra della città ma, cosa ancora più grave il figlio più piccolo che ha fatto della Macelleria una bandiera dei suoi ristoranti. Sono senza parole dottor Garrone. Ella, incurante della sensibilità altrui, continua ad offendere (non è la prima volta) e a «comandare» per realizzare i «suoi» progetti, come la costruzione di un nuovo stadio; dimenticando l’esistenza del terzo anello della Nord, dove vivono immortali le anime dei genoani, ed oggi anche quella del mio adorato marito; perché Ella dallo stadio ci vuole guadagnare. Incredibile! Ella vuole eliminare il Ferraris che è la storia della città? Perché non si adopera per far costruire un nuovo carcere dove a fronte di 450 posti, contiene attualmente 788 detenuti in condizioni precarie, e pericoloso per il Quartiere? Un consiglio, costruisca il suo stadio e lasci vivere il Ferraris perché: «Le anime dei genoani non possono essere sfrattate, per un pugno di euro in più».
Ileana Anfossi
2 LA GOLIARDATA

Il leone blucerchiato

recita la filastrocca
Caro dr. Lussana, in merito alle offese e alle contraddizioni del presidente della Sampdoria Riccardo Garrone, vorrei rimarcare come al comportamento virtuoso richiesto al prossimo e dallo stesso meritoriamente praticato (aiuti alla cultura, beneficenze varie ecc.) si affiancano cadute di stile quali affermazioni pubblicamente rese.
Ricordo che negli anni novanta - anche nella città di Genova - furono affissi manifesti raffiguranti un leone sul cui corpo spiccava una sciarpa recante la scritta «viviamo giorni da leone». Sostituire la felina capoccia con l’altrettanto leonina testa del collerico Garrone viste le cadute di stile anche di «bassa macelleria», e dedicargli la goliardica presa in giro di allora è il minimo che si possa fare: «Sono forte, sono bello, son leone blucerchiato / E con sciarpa e con mantello come re son paludato / Sono fiero e arcicontento di questa situazione / anche se si nota un neo in si grande perfezione / Ma si tratta in fin dei conti di un misero dettaglio / Se invece di ruggir belo e qualche volta raglio».
Germano Gallesio
2 OBIETTIVI FALLITI

La mediocre stagione

della squadra rossoblù
Carissimo Direttore, il Genoa ha chiuso questo suo (un poco misero) campionato con una sconfitta a Catania che lo ha privato non solo dei tre punti ma di una consistente somma spettante all’8º classificato. Tuttavia i dirigenti si sono dichiarati soddisfatti del piazzamento ottenuto. Basta loro rimanere nella parte a sinistra del tabellone della classifica... I giocatori, forse per farsi perdonare prestazioni meschine, hanno regalato ai tifosi una vittoria su di un Milan stanco e demotivato. Una «chicca» dolce subito mutata in amaro a Catania. Ma loro, i giocatori, hanno affermato di avere «dato tutto»... E sì tutto va ben...
Intendiamoci non si pretendeva che la squadra si inserisse nella lotta per lo scudetto (vicenda ormai datata da tempi lontanissimi) e nemmeno che venisse a far parte delle privilegiate in «Champions League». Anche se la Sampdoria ci è riuscita.
Ma poteva far meglio, visto che in certe partite ha saputo ben fare. Purtroppo, in alternativa, con gentili «regali» all’avversario di turno, anche a Marassi. Il mistero di questi altalenanti risultati fa il paio col mistero dei tre centravanti, messi in campo e che hanno, quasi, fallito la prova. Un Floccari (poi divenuto punto di forza della Lazio), un Acquafresca (pallida controfigura del brillante condottiero della Nazionale cadetti) e un Suazo, avuto dall’Inter.
C’è molto da registrare per l’avvenire. Non si cerchi la scusa dei molti infortuni. Tutte le squadre hanno popolato le infermerie. E, poi, questi infortuni non hanno influito sulla potenzialità della squadra. Non sono venuti a mancare campioni (ma campioni nel senso migliore quali un Totti, un Ronaldinho, un Pato, un Milito...). Di «big» il Genoa non ne aveva e di rincalzi, invece, era ben fornito. Forse avrebbe dovuto insistere con qualche giovane... Io, classificherei i giocatori di questa annata, in «buoni» (Criscito, Palacio, Bocchetti, Rossi, Sculli) e «discreti», tutti gli altri. Vedremo come il presidente rinforzerà la squadra.

C’è molto tempo per interessarsi di questo.

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