il derby dei lettori

2L’ANALISI
L’importante è

far lavorare il gruppo
A proposito del dibattito sportivo aperto da Massimiliano Lussana, leggo molti interventi sia favorevoli sia contrari e al dibattito e al Genoa di Gasperini, un vero e proprio termometro dell'interesse per questa squadra, un sondaggio interno ai genoani, una dimostrazione totale di come i genoani siano tanti, sempre molto entusiasti, orgogliosi della propria squadra comunque vadano le cose, grintosi come allo stadio, pronti alla critica ma a modo loro, tanto il loro amore genoano supera ogni ostacolo, ed ovviamente se chiamati in causa giustamente rispondono. Di conseguenza, in merito a tutto ciò, ritengo che il Genoa si meriti davvero di andare avanti e di vincere sempre con Gasperini, la fiducia e/o la speranza è l'ultima a morire, anche perché il tempo gioca a nostro favore in quanto siamo solo ad inizio campionato e tutto può accadere. Ma a questo punto darei direttamente la parola allo stesso allenatore - amato ed odiato - che ultimamente è nel mirino soprattutto dopo la causa scatenante della scorsa partita contro il Chievo. Di solito dai risultati negativi dovrebbe uscirne tutta la grinta e la voglia di rimediare e di far vedere chi è in realtà il Genoa, non vorrei pensare che una partita andata male e - come ripetuto più volte - ad inizio campionato facesse innescare un'ondata di negatività, un certo malumore contagioso che determinerebbe la fine. Subito dopo la famigerata partita gli allenamenti sono stati ripresi al Signorini e le sue parole più significative penso siano le seguenti: «Penso a lavorare, quello di domenica è stato un incidente, speriamo non si verifichi più. Penso a lavorare per obbiettivi». E poi, «Capisco che i Presidenti abbiano pressioni dall'interno e dall'esterno della società, ma il presidente deve avere fiducia nei suoi collaboratori. Se non c'è la fiducia, invece, inutile andare avanti». E fin qui, direi che si tratta di opinioni condivisibili. A proposito della gestione delle risorse umane invece noto una frase sibillina: «Per me è importante la squadra, non il gruppo». A mio avviso, sono entrambe le cose importanti, in quanto la squadra è formata da giocatori con i propri ruoli, il gruppo è costituito da persone umane che se non vanno d'accordo tra loro per qualche motivo possono fare la differenza creando dissapori interni. Al contrario, quando un gruppo, un team, come in un'azienda, lavora bene con sprint, determinazione, gratificazione, è spronato, quando il buon umore regna credo che anche la squadra vada di pari passo. Mi auguro in questo che Gasperini riesca a creare negli spogliatoi un buon humus.

2AL VECCHIO GRIFO
Consigli

di formazione
Carissimo direttore, ho letto sul Giornale le sue considerazioni circa la gestione Gasperini per l’attuale Genoa. Sottoscrivo ed approvo tutti i suoi rilievi e mi permetto di aggiungere qualche cosa in più. Sono sempre stato dalla parte del tecnico, anche contro «tifosi che alla prima negativa prova della squadra se la prendono con l’allenatore». Certo tutti commettiamo errori, nessuno è perfetto. Ma la partita di domenica col Chievo è stata un capolavoro di pochezza e di errori. Chiedo come sia possibile che, dopo i primi venti minuti di gioco pimpante ed un bel gol di Destro, ci si possa afflosciare e «sparire» dalla tenzone. Ma, in fatto di errori, vorrei, ora che stiamo mettendo sotto giudizio, il Gasperini, risalire un poco a monte. Ci spieghi come andò con Amelia. Arrivato con la fama di quasi nazionale (vice del Buffon) finì, ad un certo momento, in panchina.
Parliamo del «valzer» dei centro-avanti. Ignorando un Suazo (come fu possibile che giocasse in un Inter?) che ci dice di Floccari ed Acquafresca? Entrambi arrivati con la fama di buoni giocatori. Come andò che, con la maglia rossoblù si «sgonfiarono» e furono, frettolosamente ceduti? Ora il Floccari è punto di forza della Lazio, Acquafresca ha ben iniziato nel Cagliari. Sorvolo sugli errori dei «cambi» di domenica scorsa. Li ha illustrati benone, già Lei. Ma senza fare processi prematuri e, confidando che il tracollo col Chievo resti un solo episodio, posso rivolgere, anche al signor Preziosi, alcune domande? È mai possibile che dopo le «meteore» Borriello e Milito non si possa trovare una valida «punta» d’attacco? Sono stati comperati una moltitudine di nuovi, ma all’attacco siamo alle solite. Occorre mettere in campo Sculli, ottimo «Jolly», ma non certo uno «sfondatore».Ci si dirà che è arrivato Toni il quale ha promesso uno sfracello di gol. Lo attendo al varco e mi auguro che ciò si verifichi.
dott. Elio Rosi
2LA POESIA
Dalla vittoria

alla bratta
Per sognare la vittoria/ In Olanda siamo andati/ Coi colori blucerchiati/.

Alla fine è sempre gloria!/ Con un salto Cacciatore/ La difesa si è mangiato/ Tutta Genova un boato/ sarà il Doria vincitore?/ Ma la storia si ripete:/ Oramai sembrava fatta/ Ma la difesa è nella bratta/. E il Psv va in rete!
Dott. Antonio Figari

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