il derby dei lettori

2 ZONA MARASSI

Quel brutto

affare delle multe
Gent.mo sig. Sindaco, scriviamo a Lei, quale massima autorità cittadina, nella speranza che un suo intervento possa sensibilizzare il Comando dei vigili urbani che, in base alle nostre esperienze e a quanto si sente e legge in giro (in particolare sui giornali locali), sta tradendo la sua missione istituzionale di prevenzione, ed eventuale solo successiva sanzione, dei comportamenti non conformi al codice della strada, per imboccarne una, diversa, di facile finanziamento per le casse del Comune. E, si spera, solo di quelle, perché, purtroppo, sulla eccessiva comminazione di multe si è creato un vero e proprio mercato che coinvolge imprese del settore, avvocati e giudici di pace.
A fine luglio di quest'anno giunge prima una raccomandata e poi una notifica da parte del Comune (che non ritiro a domicilio perché assente per lavoro). Mi reco il sabato successivo (in settimana si lavora) all'ufficio postale della stazione Principe e mi accerto trattarsi di una multa comminata per divieto di sosta il 21/03/2010 alle ore 20:45. Bene, penso, l'altra raccomandata sarà invece del mio amministratore di condominio che mi invita a pagare. Il sabato successivo scopro che la raccomandata (che solitamente ritiro alla posta centrale di Piazza Dante) giace sempre presso l'ufficio postale della stazione Principe ed è relativa alla medesima multa ritirata la settimana prima. Secondo sabato mattina impegnato in questo modo…
Guardo la multa e vedo essere relativa ad una domenica sera trascorsa allo stadio. Chiamo uno dei due amici con cui vado di solito e, sorpresa, mi dice anche lui essere stato multato. Facciamo mente locale e ricordiamo partita e circostanze del parcheggio. Ebbene:
a) avevamo parcheggiato in quella strada (come peraltro fatto in altre occasioni), proprio su espressa indicazione dei vigili urbani ivi presenti (anche a causa di alcuni incidenti che si erano verificati prima della partita Sampdoria-Juventus giocata quella sera);
b) la sosta, effettuata su via Monticelli, relativamente lontano dalla ressa dei parcheggi dello stadio, adiacente un cassonetto dei rifiuti, da un lato, e un passo carrabile, dall'altro, non recava evidenti segnalazioni di divieto, non recava alcun fastidio alla circolazione, né ad eventuali transiti di mezzi di polizia, ambulanze, etc. Ci chiediamo: se siamo stati multati in due in quella strada e per una sosta ortodossa, saranno state multate tutte le moto parcheggiate in divieto, o addirittura sui marciapiedi, di corso De Stefanis e delle vie adiacenti? Se non fosse così, vi sarebbe una grave disparità di trattamento a fronte di situazioni simili ed accertabili contestualmente.
c) a fine partita non abbiamo rinvenuto alcun avviso di multa. È stato rubato ad entrambi? Ci chiediamo allora:
- se da marzo a luglio avessimo parcheggiato nuovamente in quella zona, avremmo ricevuto altrettante multe per ogni partita visionata senza poterci rendere conto, mediante l'avviso, dell'infrazione commessa? e della possibilità di cambiare eventualmente comportamento? Le multe si fanno in funzione preventiva o no? O solo per far cassa e chi se ne importa del cittadino che vuol magari correggersi e rispettare la legge?
- la multa ammonta ad € 45,14 complessive, ma la sanzione da codice della strada è di "soli" 38 euro. Ci chiediamo: ma perché bisogna pagare le spese di notifica se al momento dell'infrazione non è stato notificato nulla? Ammesso anche di aver infranto le regole, perché la mancata immediata notifica deve privare il cittadino di poter adempiere pagando il giusto e non anche gli annessi oneri burocratici (a proposito: oltre 9 euro di spese di notifica, ma una raccomandata non ne costa poco più di 3?)
d) nella multa è assente ogni indicazione sul numero civico della via Monticelli, luogo della presunta infrazione. Quella strada è mediamente lunga e nel corso della medesima e sui due lati vi sono regimi giuridici differenziati. Ci chiediamo: a questo i vigili potevano fare anche una multa per sosta vietata, sempre con mera indicazione "via Monticelli", per occupazione di posto per portatori di handicap o per autobus, etc. Come si faceva a dimostrare il contrario?
e) ci rivolgiamo ad amico avvocato (per puro caso non vittima anche lui della multa, perché anche lui allo stadio con noi) che ci ascolta, legge il verbale e ci dice che gli estremi per annullarla ci sarebbero, ma il ricorso costa di spese vive 38 euro (oltre il suo onorario) e difficilmente il Prefetto o il Giudice di pace poi condannano il Comune alle spese. Tradotto: per fare ricorso dobbiamo pagare subito 38 euro (e l'avvocato), se poi abbiamo ragione non si paga la multa (45 euro), cioè ci andiamo comunque a rimettere. Ma allora, per multe di questo ammontare, la possibilità reale di ricorso non c'è! I vigili urbani possono elevare contravvenzioni in maniera arbitraria, o al limite fasulla, senza che il cittadino abbia un effettivo potere di reazione (e l'art. 113 della nostra povera Costituzione….?). Spero che il Sindaco, espressione di una coalizione sensibile alla nostra Carta (in cui credono molto anche gli scriventi), rifletta sul punto e non ci solo risponda che l'elevazione delle spese per il ricorso è stata voluta dal Governo… Un'ultima annotazione per il vigile accertatore. Beato lui che può permettersi di elevare con leggerezza contravvenzioni da 45 euro verso il prossimo senza porsi il problema delle condizioni economiche e sociali di quest'ultimo. Vorrà dire che per lui pagare o meno 45 euro è indifferente: gli chiedo la cortesia, se può , entro la settimana, di pagare anche la nostra. Siamo due ragazzi, per ora single e senza famiglia, pagheremo la multa e faremo una pizza in meno. Si pensi invece ad una famiglia monoreddito con due o tre figli. Ci rifletta anche Lei, signor Sindaco.
2 DOPO PARMA

E adesso avanti

con concentrazione
Caro Massimiliano, la partita tanto attesa Parma-Genoa è terminata con un pareggio che forse poteva essere evitato. Pare che Gasperini abbia davvero voluto lasciarsi alle spalle la brutta figura col Chievo, cercando di superare i dibattiti accesi e spronando i propri giocatori ad esserci come squadra, ad ambire all'Europa. Se il Genoa avesse vinto e mantenuto il vantaggio iniziale del primo tempo grazie al gol su rigore di Luca Toni, allora saremmo qui ad esaltare il gioco e a festeggiare la trecentesima partita di Gasperini (in campo in giacca e cravatta).
Ritengo che il punto fondamentale sia che da ora in poi il Genoa non possa permettersi di adagiarsi, debba riuscire ad andare avanti superando tanti ostacoli. Dopo tutto il Genoa è spalleggiato da una tifoseria di tutto rispetto che è ancora destinata a crescere grazie anche ai risultati molto soddisfacenti - come sostiene il Ministro Maroni - della «tessera del tifoso». Tutti questi elementi devono spronare il Genoa a fare sempre meglio.
Roberta Bartolini
2 LETTORI INGRATI

Criticare il tecnico

aiuta il Genoa
Carissimo Direttore, in merito alla tua reprimenda al sig. Gasperini, di ieri dopo la disgraziata partita col Chievo, ti ho scritto il mio punto di vista che, grosso modo, collima col tuo. Ma leggendo oggi su il Giornale le voci concitate di «tifosi» che, per troppo amore per la squadra, ti mettono sottoaccusa, vorrei mettermi, un poco a mezza via e fare da conciliatore. A te dico che forse il tono con cui ti sei espresso risultò un poco «duro» e che insinuare un possibile allontanamento dell’allenatore era troppo. Ma, ai «signori tifosi», che dalla propria squadra accettano tutto, dovrei rivolgere l’invito di una maggiore obiettività. Non è detto che, rivolgendo giuste critiche (di carattere costruttivo) alla squadra del cuore sia peccato di «lesa maestà». È anche una forma di premura e di preoccupazione ed un invito a fare meglio. La partita col Chievo fu un autentico disastro. Un gruppo di ragazzotti con nomi sconosciuti hanno sonoramente bastonato la nostra equipe, che è stata rinforzata a colpi di 50 milioni. Ed allora, a chi ho visto sul campo applaudire a sventolio di bandiere i nostri «pedatori» che sfollavano mogi, mogi, dico: meritavano questo? Non fischi, ma almeno un significativo silenzio. N on vi sembra così, cari ammalati di tifo, di far la figura di quel marito che si compiace perché sua moglie va a letto con gli altri. E contento perché, così riesce a dimostrare di aver sposato una donna piacente e desiderata. Parlando seriamente, la critica, quando ci vuole va fatta. Non accettare tutto, solo per amor della bandiera. Nemmeno è il caso, per una partita persa, chiedere la testa dell’allenatore. Ma perché è proibito rivolgergli qualche «favorino».

È peccato di «lesa maestà» domandargli perché ha mandato in panchina Ranocchia, il migliore di una traballante difesa? E prendendo spunto da questo passo falso avere un suo parere sul fatto che giocatori come Amelia, Floccari e Acquafresca non hanno trovato spazio da noi? Caro Direttore, un’altra volta, pur sapendolo, non metta in agitazione «tifosi» che vedono o vogliono vedere solo le cose belle e positive. Quelle negative, per loro, non esistono.
Dott. Elio Rosi

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