2 NOI LA VIA SAPPIAM DI GUBBIO
Caro grifone, quanti
ricordi di te in serie B
Ricordando i passati fastigi anni 2005/2006 di «A quelli là...» cantilena.
La vita è fatta a scale,
cè chi scende e cè chi sale, ma per noi quello che vale
è una disputa leale:
non usiamo valigette
ma se siam messi alle strette sappiam scender dalle vette
alla faccia, di gufi e di civette.
Ritornando ad un passato
fortemente travagliato
o genoano sconsolato
quanto in C hai pernottato!
Non ti assalga nessun dubbio
noi la via sappiam di Gubbio!
Ma tu fosti in Lombardia
Busto Arsizio, Monza, Pavia:
conoscesti amor Sesto Calende
e a Cittadella posasti le tue tende.
Ti fu nota altresì terra campana
ove giocasti con Salernitana,
ti recasti a Pizzighettone,
due pareggi sul groppone
e persino il Ravenna
scotennò la tua cotenna.
Arrivasti poi a S. Marino
per investir colà qualche quattrino
riposto forse in una valigetta
Come ti insegnò il Pres. che si rispetta
cercasti infine una benedizione,
S. Antonio di Padova a disposizione,
e fosti anche a San Benedetto
ove venerasti il Santo con rispetto.
A Spezia, Teramo, Novara,
rischiasti di finire in una bara,
ma a Giulianova infine sei risorto
quando tutti ti davano per morto.
Or concludo! Mi resta la Fermana
per completare il giro della tana
in cui fosti a lungo rinserrato
e dove tornerai Grifone odiato!
2 LAMAREZZA
Il calcio scommesse vero funerale del pallone
Caro Massimiliano,
siamo allevoluzione umana degli scandali sportivi. Certo, questultimo caso di calcio malato rappresenta levoluzione darwiniana di quelli precedenti.
Prima si scommetteva sui risultati delle partite, ora anche sui punteggi e sul ventre molle del calcio nazionale, cioè la Lega pro Prima divisione (ex C1).
Da sempre la Serie C (ed in parte la B) è un colabrodo economico con giocatori che non prendono soldi da mesi, costi societari altissimi(fallimenti a ripetizione..), pubblico praticamente inesistente con zero televisioni in aiuto. Si può tranquillamente dire che il terreno per questo genere di situazioni si presenta in condizioni ottimali per ottenere dei risultati che vanno contro l'onestà degli individui. Siamo seri, non prendiamoci in giro, non bisogna attendere il magistrato di turno per capire e rendersi conto che il paziente calcio di serie C è moribondo. Bisogna prevenire certe situazioni e non stare a guardare come fa la mucca con il treno che passa.
Il profilo economico e finanziario di questi campionati era ed è tragico tanto da apparire quindi nella ragione sociologica delle cose (nelle menti italiche perverse) che prima o poi qualcuno ci potesse «mettere le mani».
Ed ecco levoluzione, addirittura un compagno di squadra mette nelle bibite dei farmaci per non farti giocare bene ed «addormentarti». Quando ho letto la notizia non ci credevo. Che tristezza!!
Mai un collega si era spinto a tanto, oggi invece, anche questo è stato possibile.
Per soldi, per tanti soldi facili e per tanta, tantissima ignoranza.
Il calcio, da sempre, rappresenta uno spicchio molto significativo della nostra società essendone a volte anche lanticipatore di tendenze e nuove mode.
Il calcio è vita, il calcio vale una buona fetta del Bel Paese.
E se la società italiana, oggi, zoppica vistosamente in crisi pazzesca di valori e contenuti, anche il suo sport simbolo non poteva restarne fuori.
I giocatori, gli addetti ai lavori (dirigenti, Presidenti e giornalisti) e noi tifosi in primis dovremmo tutti quanti riflettere su quanto sta accadendo.
È il caso di continuare in questo modo in attesa del prossimo scandalo, o forse è il caso di sterzare e tornare ai valori autentici dello sport?
Da oggi lItalia è più povera molto più povera nella mente, ma soprattutto nel cuore!
Questo è un paese che tutti i giorni calpesta i suoi sentimenti migliori per abbracciare la logica «del nulla tutto e subito», così non si va da nessuna parte. Altro che retrocessioni...
Gian Luca Fois
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