il derby dei lettori

2 CARO PRESIDENTE/1
Preziosi, credo in lei. Mi salvi dal pranzo dalla suocera

Caro Presidente, tiriamo un attimo le somme: siamo a 15 punti e non è male; abbiamo un signor portiere, finalmente all'altezza dopo Silvano Martina; una difesa con elementi molto validi come Granqvist (ottimo acquisto) Kaladze, e decenti come Mesto; il centrocampo presenta Veloso tirato a lucido (anche se può fare di più), un grandissimo Merkel, ed un Seymour che secondo me dovrebbe giocare di più. Infine l'attacco: Palacio e solo Palacio. Perché il volenteroso Pratto è tanto impegno e nulla più, mentre Caracciolo è assolutamente fuori condizione. Abbiamo poi ancora del tempo ed un mercato di gennaio che dovrà essere svolto alla perfezione per rinforzare la squadra; e non lo dico perché speri in chissà cosa, ma lo dico perché basta poco per finire in situazioni pericolose e spiacevoli. I cugini lo scorso anno lo hanno dimostrato, mandando via chi gli faceva goal senza un'adeguata sostituzione, e perduto Storari rimpiazzato da un Curci non all'altezza, sono sprofondati in serie B.
Allora massima fiducia in lei e nel suo lavoro. Come sempre è stato negli ultimi anni, perché se la merita. Perché tutti abbiamo sognato per decenni di essere in serie A a metà classifica, e non per casualità, ma per il lavoro che lei ha fatto e continua a fare; per le energie spese per il Genoa, per il lavoro societario svolto, per gli investimenti fatti ed anche (purtroppo) per il trading di giocatori, necessario alla nostra permanenza a medi livelli. Dunque grazie presidente. Mi spiace che abbia sentito gente mugugnare, mai contenta, sempre critica sul lavoro altrui (che poi però non si degna di guardare l'altro lato della medaglia), pronta a vedere il pelo nell'uovo, a protestare senza cognizione di causa come un bambino viziato che deve avere tutto e non gli basta mai. Purtroppo è così in Liguria. Ed il calcio non è esente. Purtroppo è un fardello che ci portiamo dietro e che paralizza la nostra regione, sotto tutti i profili. E con sta gente lei dovrà convivere come lo facciamo noi. Dovrà portarseli dietro, sperando un giorno non si stufi andandosene. È gente che con personaggi da brividi stile “nube che corre“ o Scerni, contestava duramente, sentendosi vittima e lamentandosi di ogni cosa. E ci stava ampiamente; ma il grave è che dicevano allora che gli bastava «essere tranquilli in serie A» per essere felici. Ma ora no! Ora hanno visto Milito, Motta, Ferrari, Biava, Frey, Kucka, Palacio, Ranocchia, Borriello... E non gli va bene! Hanno seppellito la Samp spendendola in B come nemmeno il miglior sogno prevedeva (il goal di Boselli fa dimenticare perfino di aver avuto come presidente Massimo Mauro), ma non gli va bene. Hanno vinto 5 derby sugli ultimi 6 ma non gli va bene. Hanno solo da ridire, sono il male del Genoa, mi creda. M'infastidisce esserne parente. Fortunatamente non sono la maggioranza, sebbene siano fastidiosi. Dunque presidente avanti così. E questo non vuol dire non ci possano essere delle critiche al suo operato: e chi non sbaglia a questo mondo? Ma non bisogna scordare di inserirle in un discorso a 360 gradi.
Il Genoa è costretto a vendere spesso i suoi gioielli: per sopravvivenza. Per sopperire a delle entrate di molto inferiori a quelle delle «grandi»; il Genoa non può trattenere campioni come Milito quando le grandi gli offrono il triplo dell'ingaggio. l'Udinese di Pozzo fa come il Genoa e si vedono i risultati. Finché non ci sarà una ripartizione delle risorse, un tetto ai tesseramenti ed agli ingaggi, un vero fair-play finanziario, difficilmente cambieranno le cose. Soltanto considerati tutti questi fattori, allora si può giudicare l'operato del presidente Preziosi evitando qualunquismo di bassissimo livello. Per me il bicchiere è mezzo pieno.
Non mi dimentico la difesa indecorosa con Brivio, Giacchetta e super Mario Cvitanovic, Breda a centrocampo, Vukoja davanti e nessuno in panchina. E non mi dimentico di conseguenza quanto sognassi anche di prendere due pappine dal Milan a 15 punti dopo 14 giornate giocando pure malissimo.
Dunque, prima di tutto che l'ambiente trovi sobrietà, e non esca dal seminato; poi si può dir tutto ed il contrario di tutto. Ma evitiamo di darci la zappa sui piedi. Ora più che mai c'è da capire che fare di Malesani. Perché l'ambiente non è convinto e ora non sembra sto cavallo di razza che aveva descritto lei; ed è pur vero che parte degli acquisti non stanno rendendo, ma non si capisce bene che modulo adotti ed il perchè di scelte scellerate, tipo tenere in panchina col Milan Merkel e schierare un Costant che non vale un milione di quei sette spesi. Ma sono considerazioni personali per carità. Dunque, mandarlo via o insistere? Ma mandarlo via per avere allegria contagiosa Donadoni, o “l'amaro Lucano“?
Occorre poi, ed in senso più generale, non stravolgere ogni anno la formazione, o mandare in prestito il 90% delle risorse disponibili in casa nostra, perché creare un'amalgama è fondamentale ed il consolidamento dei tasselli rende una squadra comunque solida ed un buon trampolino di lancio per innesti fatti di anno in anno. L'Udinese fa lo stesso, ma cede uno alla volta i suoi gioielli trattenendone il più possibile. Dunque venga incontro al popolo rossoblù e cerchi di stravolgere sempre meno la squadra di mercato in mercato.
Infine, l'ambiente soffre da morire veder le grandi usare il Genoa come un supermarket: allontana il tifoso, allontana l'amore per la maglia e spegne l'entusiamo nel seguire la squadra. Ci si riduce a guardare la partita per abitudine o per non finire a pranzo dalla suocera; e spegne i sogni, che il tifoso deve avere e che alimenta il calore dello stadio ed anche l'entusiamo di chi sostiene la squadra, che serve anche a lei. Perché è una componente fondamentale, sebbene abbia poco valore economico, ormai e purtroppo. Ci serve qualche accorgimento, ci serve più continuità, ci servono campioni che diventino dei cardini della squadra, uniti a speculazioni utili alle casse della società, come quella di El Shaarawy che non ha fatto piacere a nessuno, ma 6 milioni di euro più la metà di Merkel, per cedere la metà di un giocatore che ha sfondato ma in serie B, ma ha solo 19 anni e deve ancora dimostrare il suo valore, è un vero colpo di mercato che denota tutte le sue capacità. E ci serve una promessa: lottare per renderci il gioco del calcio, smarcandosi dal fastidioso oligopolio di squadre dette grandi, di televisioni che spezzettano disgustosamente le giornate di campionato e nel nome della tv, fan giocare partite tese come Genoa-Milan al venerdì sera alimentando problemi di ordine pubblico a causa dell'oscurità. Tutto questo finché vorrà combattere per noi ed anche guadagnare, perché sfido qualunque innamorato del calcio, ma imprenditore, prendersi una squadra senza pensare di lucrarci sopra (come scopo societario prevede). Tutto questo, sperando di poter tornare a sognare per qualcosa di più, ma comunque godendo per dove siamo e per la solidità che ci sta garantendo. Tutto questo finché sarà il nostro presidente, sperando che resti a lungo e che nel caso decida di smettere ci lasci in buone mani senza ripetere gli errori di Como e Saronno.
Dunque, buon lavoro e Forza Genoa.

2 CARO PRESIDENTE/2
Il patron spieghi dove sono

la qualità e il progetto
Carissimo Lussana, due considerazioni sul Genoa, a prescindere dalla scontata partita con il Milan.
1) Preziosi si è lamentato del calo degli abbonati: forse, i Genoani sono più competenti di lui e avevano capito che questa squadra non avrebbe regalato grandi soddisfazioni.
Per inciso, sono 3 anni che ripete «quello di quest'anno è il Genoa più forte della mia gestione»; lo ha detto anche dopo aver ceduto Milito e Thiago Motta, sostenendo che il livello qualitativo generale fosse più elevato, malgrado la cessione dei due fuoriclasse. Si è visto!
2) Malesani parla tanto di progetto. Vorrei sapere se Birsa e Seymour ne fanno parte e se sì, come mai non giocano.

Personalmente sono stufo di allenatori presuntuosi che, ritenendosi più in gamba dei loro colleghi delle nazionali, pretendono di cambiare ruolo a giocatori già affermati: ora Malesani con Birsa, prima Gasperini con Tomovic (spostato da centrale a laterale), Rafinha (diventato trequartista), Mesto (esterno d'attacco), Moretti (difensore centrale). L'unico a mettere i giocatori nel loro ruolo è stato il buon Ballardini.
Cordiali saluti,
Alberto Solano

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