il derby dei tifosi

2 IN RIMA
I consigli giusti

di mister Ballardini
Falcidiati da acciacchi

e sospensioni
ci accingiamo

a incontrare gli interisti,
certo, saranno tante le emozioni,
con Ballardini a dar consigli giusti.
Lui cercherà di limitare i danni
per non rilegger

il «contro» di Sirianni.

2 LA CONTROREPLICA
Caro Sessarego

adesso ci lasci gioire!
Premettendo che nutro una profonda stima nei confronti di Piero Sessarego - le sue analisi calcistiche sono sempre molto lucide e puntuali - tuttavia non posso esimermi da una breve replica dal momento che vengo «tirato in ballo». Caro Sessarego il suo mezzo secolo di professione può essere tranquillamente bilanciato dalla mia ultratrentennale «militanza» allo stadio (nel dettaglio Gradinata Nord e gli stadi di quasi tutta l'Italia e non solo...): ne abbiamo viste entrambi di cotte e di crude. Ma la differenza che intercorre tra noi è il punto cruciale della nostra - chiamiamola così - polemica a distanza: io sono un tifoso (mi definisco «oltranzista») e lei un giornalista. Io quando il Genoa perde guardo quanti punti di vantaggio ha sul terzultimo posto e quando vince calcolo i punti che gli mancano per andare in Europa. Il mio umore cambia a seconda dei risultati della mia squadra del cuore. La scorsa settimana ero felice come una Pasqua mentre dopo la sconfitta di Catania avevo il morale sotto i tacchi... Le mie valutazioni sono frutto o dell'euforia o dello sconforto, lei invece è un opinionista e come tale le sue analisi devono essere «fredde» e «lucide»: non deve lasciarsi andare a facili entusiasmi anzi, qualora ci fossero, ha il compito morale di smorzarli facendo vedere a tutti «l'altra faccia della medaglia». Badi bene, la capisco, è il suo lavoro però faccia uno sforzo e cerchi di capirmi: per una volta tanto che la mia squadra del cuore vince due partite di fila (e che partite!) mi lasci godere! Suvvia!
Metta da parte la sua sampdorianità, accetti con serenità le sconfitte della sua squadra e ci lasci gioire liberamente! Ora lei ribadirà di non essere sampdoriano e che si tratta di un'idea frutto della mia fantasia.

Però, mi scusi, se è così mi spiega come mai nel corso degli anni ha scritto molti libri che trattano di vicende sampdoriane («Sampdoria ieri, oggi, domani», «Paolo Mantovani», «Io, Mancini») e nessuno di vicende genoane?
Gustavo Gavotti

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