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Il dibattito

2 MANOVRA E DINTORNI

Servono seri interventi

contro gli speculatori
Caro Direttore, la manovra finanziaria dovrebbe metterci al riparo dal rischio della speculazione e così salvare l'Italia e con essa anche l'euro. Ma chi stabilisce che l'Italia è affidabile? Non certo i risparmiatori o gli operatori che nelle Borse cercano mezzi finanziari ma gli speculatori che con le loro manovre pur di raggiungere alti profitti non hanno lo scrupolo morale di mandare in rovina gli Stati e con essi le economie dei vari Paesi. Credere che basti mettere in opera alcune manovre per inibire la speculazione è puramente illusorio. La speculazione continuerà ad imperversare portando i Paesi alla rovina. Le banche hanno favorito l'indebitamento degli Stati e in questo senso la demagogia politica ha una buona dose di responsabilità; tuttavia accettare il ricatto degli speculatori spremendo i contribuenti dei vari Paesi, significa distruggere l'economia. Se l'indebitamento va ridotto occorre un tempo non breve, ma urgente è bloccare la speculazione allungando i tempi delle contrattazioni se è necessario anche di mesi. La Borsa non deve rimanere un campo dove si gioca d'azzardo sulla pelle dei cittadini. Per ora economisti e alta finanza e grandi imprese propendono per le spremiture periodiche dei contribuenti per salvare la situazione. Proprio da loro che hanno la maggiore responsabilità di questo disastro dovremmo affidare le nostre fortune. Siamo convinti che si stia facendo un buco nell'acqua.
2 IL CASO

Io, caduto senza colpa

nella morsa dei vigili urbani
Caro Lussana, l'altro giorno percorrendo via Brigate Liguria mi è capitata una cosa da non credere: al semaforo sono stato accostato da una pattuglia della polizia municipale che mi ha contestato il fatto di non aver dato la precedenza ai pedoni nell'attraversamento pedonale che si trova poco prima del semaforo. Sono certo non ci fossero pedoni sulle strisce anche perché procedevo a bassa velocità e voltandomi quando ero al semaforo mi son girato ma non ho visto nulla. I vigili non hanno voluto sentire ragioni e mi hanno appioppato una multa da 160 euro circa e tolto 8 punti della patente. Poiché ero solo in moto contro la testimonianza eventuale di due vigili ritengo purtroppo inutile ricorrere al giudice di pace. Non sono la prima vittima di questa «truffa di Stato» che ha già colpito altri miei conoscenti. Spero vorrete pubblicare questa mia storia nella speranza che altri che come me sono caduti nella trappola della pattuglie del Comune si facciano avanti e finisca questo vergognoso modo di far cassa ai danni di noi poveri cittadini.
Gianni Fiorato
2 VIA SAN LORENZO ASSEDIATA

I cosiddetti artisti di strada

non ci danno più pace
Dall'entrata in vigore del «Regolamento per l'arte in strada nel comune di Genova» in vigore dal 17 marzo 2004 che ha trasformato i suonatori ambulanti, soprattutto zingari, in «artisti di strada» mediante un'autocertificazione attestante lo svolgimento di attività di tipo artistico? Non essendo ancora stato istituito, a distanza di 7 anni l'Albo professionale degli artisti di strada come previsto dall'art. 13 del suindicato regolamento, abrogando di fatto l'art. 71 del «Regolamento di Polizia Comunale» che vietava l'esercizio di suonatore ambulante in tutte le vie o piazze pubbliche o aperte al pubblico, noi incolpevoli residenti in via San Lorenzo siamo quotidianamente assediati da suonatori ambulanti che si sono dichiarati artisti di strada con un'autocertificazione (faccio rilevare che al sottoscritto, libero professionista regolarmente iscritto ad un Albo professionale, il Comune di Genova, nella mia funzione di Consulente tecnico del Tribunale oltre a farmi firmare un'autocertificazione, pretende copia della documentazione da me indicata non fidandosi, presumo, di quanto da me dichiarato ed asseverato). Nonostante numerose telefonate e mail inviate alla Polizia Municipale per far rispettare almeno la durata di un'ora dell'esibizione di questi sedicenti artisti, questi personaggi imperversano quotidianamente (festività comprese) per tutta la giornata esasperando con i loro strimpellamenti chi risiede e lavora nella via. Tale situazione continua imperterrita nonostante esposti e petizioni inoltrati alle competenti autorità.
Massimo Crovatto
2 CONSIGLI NON RICHIESTI

Tutti esperti di tutto:

così si rovina il Bel Paese
Ma lo sa, caro dottor Lussana, che la nostra bellissima Italia sta cambiando a velocità iperbolica? E non è più (od esclusivamente), la terra di poeti, partigiani combattenti, navigatori, menestrelli, invalidi miracolati dalla santa previdenza sociale, insegnanti di danze latino-americane, eccetera. Leggendo giornali e periodici (e Lei lo fa sicuramente) delle ultime settimane, il bel Paese, sembra sovrabbondare di rodati e consumati esperti. Lo scibile umano non ha limiti ed i dispensatori di consigli ci deliziano con le loro amene e minuziose elucubrazioni. Sanno tutto ma proprio tutto, su come ricuperare le favolose ricchezze nascoste al fisco o come ed a chi imporre dure tassazioni.
Vi sono anche le risibili prese di posizione dell’opposizione. Loro sono «opposizione» e hanno insita la convinzione di doversi opporre sempre e comunque e poi non sono esperti quanto i dispensatori di certezze, altrimenti non direbbero o scriverebbero tante sciocchezze o «belinate» che dir si voglia. Vi sono, di seguito, i lettori che sembra sappiano (beati loro) dove si potrebbe «tagliare» per risparmiare cifre impensabili da far affluire nelle asfittiche casse dello Stato. Indicano dove prendere gli euro che mancano ed, imitando l’indimenticabile Amato, propongono tasche dove infilare rapaci mani. Purtroppo sempre e comunque le nostre. Tutti consigli che, per nostra fortuna, non vengono presi in considerazione da chi ha il dovere e l’onere di far quadrare i conti del sistema Paese, altrimenti ci troveremmo obbligati all’accattonaggio (uno yachtsman domenicale l’aveva augurato a Berlusconi) e dovrebbe essere dura dover contendere «il posto» ai professionisti della questua. Ma lo sa, dottor Lussana, che potrebbe essere una buona idea? E poi il ricavato è esentasse... un po’ come per i nostri calciatori. Boh!
Enea Petretto
2POVERI COMUNISTI/1

Mi fan pena quelli

che fischiano l’Inno d’Italia
Spettabile Redazione Genovese de il Giornale, a ’sti comunisti che in piazza fischiano l'Inno d'Italia ed a coloro che non li condannano pubblicamente, penso si debbano dedicare solo due parole: «Fate pena».
Luigi Parodi Courmayeur
2 POVERI COMUNISTI/2
Il brutto spettacolo

nello sciopero della Cgil
Qualche anno fa Berlusconi in un comizio a Cinisello Balsamo nel milanese rispose alla contestazione di un gruppo di ragazzi dei centri sociali dicendo: «Siete ancora oggi come sempre dei poveri comunisti!». A distanza di qualche anno credo sia venuto il momento di ridirlo dopo il fatto avvenuto durante lo sciopero della CGIL in piazza De Ferrari quando i manifestanti hanno fatto partire una bordata di fischi nei confronti dell'Inno di Mameli, il Canto degli Italiani.
Forse i «compagni» sono tornati agli anni in cui se cantavi l'Inno o sventolavi un tricolore eri un fascista, poi un Leghista! Poi però iniziarono a mascherarsi da falsi patrioti inserendo nel loro simbolo di partito il tricolore rinunciando alla falce e martello. Oggi finalmente hanno gettato la maschera e si è visto che sono ancora dei comunisti, parafrasando la frase del Premier, preferendo l'Internazionale all'inno degli Italiani e la bandiera rossa al Tricolore, nella città che diede i natali all'autore dell'Inno. Ovviamente la sindaco era tutta orgogliosa e tronfia sentendo le note dell'Internazionale e di Bellaciao preferite al nostro Inno. Mi dispiace cari «CGILlini» ma essere Italiani significa sentirsi rappresentati da un Tricolore e non da uno solo, preferire l'Inno di Mameli all'Internazionale, altrimenti come direste voi, rischiereste di sembrare dei «leghisti»!
Fratelli d'Italia...
Giuseppe Davide d'Alascio PDL
2 VERGOGNE DIMENTICATE

Nella guida del «Touring»

Albaro come dovrebbe essere
Gentilissimo dottor Lussana, nel mese di marzo dell’anno 2007, la Mondadori Editore ha stampato per conto del Touring Club Italiano - nella Collana Guida d’Italia - il magnifico volume «Liguria» per la conoscenza storica-artistica del patrimonio del nostro Paese. A pag. 258, è dato leggere che - a Genova - raggiunta piazza Leonardo da Vinci, è consigliabile una breve digressione verso mare, seguendo la via S. Giuliano e poi a destra la via della Sirena, in uno degli ambienti più suggestivi - ed al tempo stesso esclusivi di Albaro. L’esclusività dell’ambiente la si può subito rilevare seguendo proprio l’itinerario della Guida del Touring, poiché ad una decina di metri dall’inizio di via S. Giuliano, si nota uno steccato roso ormai dal tempo, che avrebbe dovuto vicariare il robusto muro perimetrale che cinge la proprietà e crollato vent’anni or sono.

Purtroppo il tempo e gli elementi hanno ridotto lo steccato di vecchio tavolame, in uno stato quanto mai precario. A quando si potranno rivedere la suggestività ed al tempo stesso l’esclusività degli ambienti di Albaro?
Agostino Alfredo Cella

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