il dibattito

2 PARAFRASANDO IL GIUSTI

La politica oggi è solo questione di posizioni
In politica, a parer mio, tutto si riduce a dire: Vai giù di lì, ci vo’ star io!
Il Giusti e tutti noi.
Adriana Cechini
2 EMERGENZA SICUREZZA

Le sciocchezze del sindaco

e la pena capitale ai pusher
Caro Lussana, ho letto le dichiarazioni della nostra sindaco e non posso non esternare il mio dissenso almeno su un punto, dove - a mio giudizio - Marta Vincenzi ha detto (possiamo spiegarlo in genovese?) una belinata.
Mi riferisco a questa frase: «... non si può intervenire solo sul pusher di turno, che è l’anello debole della catena, ma colpire chi c’è dietro, chi lo coordina...».
A commento vorrei riportare quanto scrivevo in un mio articolo dell’aprile 2009: «... io considero gli spacciatori quali infiltrati di eserciti appartenenti a Stati nemici, cioè alle multinazionali della droga. In tutte le guerre - purtroppo - non si può aspettare, per vincerle, di riuscire a colpire i generali, ma (ripeto: purtroppo) si debbono necessariamente colpire i soldati e le quinte colonne. Quando i generali restano senza soldati, hanno perso la guerra. Ciò premesso, io sarei del parere che ogni anno il Ministero della Sanità pubblicasse un elenco delle sostanze considerate droga ed auspicherei una legge - una legge di guerra - che condanni alla pena capitale chiunque trasmetta ad altri, a titolo oneroso o gratuito, senza legittima autorizzazione sanitaria, una dose qualsiasi delle sostanze incluse in quell’elenco. (...). Ma queste - non so se per iattura o per fortuna - restano mie utopie assolutamente irrealizzabili».
Antonio Sulfàro
2 SINDACO BAMBINO/1

Dal Pensatoio potrebbe

uscire il nome giusto

Caro Massimiliano, suggestiva l'ipotesi vagheggiata da «il Giornale» e dai suoi lettori di un «sindaco-bambino» per Genova. Un sognatore idealista, che ami questa città visceralmente e metta da parte per essa prevenzioni ideologiche e partitiche, chiusure passatiste e conservatorismi. D'altro canto, prontamente avete richiamato il grande Pertusio, storico Sindaco con la S maiuscola, sognatore si, ma saldo pragmatico pure. Una sorta di immaginifico appassionato con i piedi ben saldi per terra. Un bambino dal talento precoce, dunque, e dalle straordinarie doti di carattere. Ma esiste un personaggio simile nel centrodestra genovese o nella cosiddetta «società civile» che sia pronto a candidarsi?
Passiamo in rassegna le possibilità a disposizione. Il Pdl annovera tra le sue fila ameno tre potenziali candidati validi: Roberto Cassinelli (diplomatico e pacificatore), Raffaella Della Bianca (combattiva e diretta), Matteo Rosso (gran lavoratore e grintoso). Purtroppo però, il partito in questione attraversa un periodo assai travagliato e l'immagine degli azzurri è decisamente al minimo storico. La Lega, invece, sfoggia un Edoardo Rixi in gran spolvero (giovane e intelligente). Ma, anche qui c'è un ma, il marchio Lega (per gli stessi motivi di cui sopra e per la scarsa forza della Lega in città) e alcune battaglie condotte dal suddetto, ne assottigliano, a parere di molti l'appeal elettorale. Passiamo allora a considerare i candidati provenienti dal mondo imprenditoriale cittadino: tanti sono stati interpellati, tanti si sono defilati, ultimo Beppe Costa, patron dell'acquario. Segno ulteriore di un timore diffuso ad esporsi in una campagna elettorale difficilissima, col simbolo Pdl sulla schiena. Per altro, dopo le candidature sfornate dal centrodestra negli ultimi anni (Musso, De Martini) se fossi tra i maggiorenti del partito berlusconiano mi guarderei assai dal puntare su altri cani sciolti votati all'individualismo e senza garanzie di appartenenza politica.
In sintesi, alla fine di questo repertorio non siamo messi bene. Restano fuori però da questa rassegna numerosi attivisti che negli ultimi mesi hanno dato vita a movimenti autonomi e ad iniziative validissime sul territorio. Gente che si è rimboccata le maniche e non è stata a guardare il declino con gli occhi bassi. Molti fra costoro fanno parte del gruppo di volenterosi riuniti dal Giornale in alcune recenti riunioni. Si tratta di uomini che hanno maturato una significativa sensibilità politica e provengono dal mondo associativo, imprenditoriale, culturale, spesso dotati di personalità e passione indefessa, capaci dunque di gettarsi nell'agone senza tema. Perché il Pdl non si decide ad attingere a quella prosperosa fonte?

2 SINDACO BAMBINO/2

L’identikit? Imprenditore

con pochi vizi e tante virtù
Mi auguro che si sia giunti alle fasi finali in merito all'investitura a candidato per la corsa alla carica di sindaco della nostra città. Probabilmente di tempo se ne è perso già troppo e viste le difficoltà del finale di partita, il tempo sperperato finirà per pesare sull'esito della contesa. Non vi è dubbio che il gioco dell'on. Roberta Pinotti per il Pd è stato inteso per individuare per tempo una sostituta di rango, nel caso che a Marta Vincenzi càpiti di scivolare impelagata nelle reti giudiziarie della Milano-Serravalle. Per il Pdl (e per la Lega) mi pare che la faccenda sia tuttora in alto mare. Eppure tempistica e ragionevolezza suggerirebbero che la questione dovrebbe essere al fotofinish. Dato che però c'è ancora tempo (ma quanto?) si può continuare ad esercitarsi sul sindaco che vorremmo. Non è il libro dei sogni: se ci si fosse adoperati a cercare ben prima, magari lo si sarebbe ritrovato. Invece ha continuato a tenere banco il caso Enrico Musso, nonostante che quest'ultimo, travolto dai giochetti politici romani, abbia veleggiato per ben altri lidi e sia pervenuto (più o meno felicemente) alla corte dei miracoli di Pierfurby Casini.
In sostanza quale sindaco serve alla bella e sciagurata Genova? Un individuo all'onor del mondo per la sua attività imprenditoriale e manageriale. Un uomo scafato che conosca i molti vizi e le poche virtù dei politici di basso calibro di cui la città è circondata e, possiamo pur dire, assediata. Quest'uomo, qualora riuscisse ad avere il consenso della maggior parte della popolazione attiva, sarebbe in grado di contenere (e forse di addomesticare) lo scontro degli individui-molecole che impazziti si contrastano vicendevolmente e creano situazioni di stallo che perpetuano i disagi esistenti. Si dovrebbe dire evangelicamente che deve essere «candido come una colomba e astuto come un serpente» nel senso che, avendo di che vivere di suo largamente (e quindi lontano dalla tentazione di arricchirsi a spese del bene pubblico) sappia riconoscere bene le figure e i figuri che si trova costantemente di fronte, esaltando dunque le prime e cacciando i secondi. Genova merita un sindaco del genere e lo merita anche la politica nazionale. In questo senso il centrodestra (al governo) può ancora recuperare la situazione.
Claudio Papini
2 L’INCHIESTA DEL GIORNALE SU AMT

Impensabile che i controllori

facciano i poliziotti
Caro Lussana, l'articolo dei giorni scorsi sulle meraviglie del trasporto pubblico nel ponente genovese è emblematico dello stato in cui la sindachessa ha ridotto la nostra città.
Pretendere che i controllori Amt da soli fronteggino le bande di latinos e gli sbandati «extracomunitari» che ci hanno assegnato in quota parte da Lampedusa equivale a chiedere ai privati cittadini di rifiutarsi da soli e inermi, di pagare il pizzo alla mafia o alla camorra. Senza l'aiuto delle forze dell'ordine sarebbero anche eroi, ma eroi morti.
Il vero problema non è garantire la sicurezza sugli autobus: è che certi delinquenti non dovrebbero neanche essere in circolazione in città. Però ci vorrebbero maggiori controlli di polizia, seguiti da veri arresti, vere condanne scontate in carcere o vere espulsioni.

Tutto il resto sono chiacchiere.
È opportuno che il prossimo candidato sindaco di Genova mediti a lungo su questo stato di cose e lasci perdere idiozie come gli angeli delle fermate (a proposito, chi li paga?).
Marina Mascetti

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