il dibattito

LA MAGGIORANZA FRAMMENTATA
Non disertiamo le urne

per dare un segnale vero
Dai risultati delle elezioni due dati sono emersi. Primo. Chiunque dei candidati a sindaco avesse vinto sarebbe stato un sindaco di minoranza, stante l'elevato astensionismo. Per questo, paradossalmente, è bene che ci sia un secondo turno. Esso permette a chi non è andato a votare di farlo e di far sì di essere amministrato da chi effettivamente vuole. Permette che l'amministrazione della nostra città non sia di una minoranza. Perciò si deve andare a votare. Così il sindaco eletto sarà veramente rappresentativo e potrà fare quelle scelte, per la nostra città spesso rinviate. Soprattutto potrà fare quelle scelte che permettano il suo (ri)lancio. Ho messo tra parentesi il «ri» perché, oramai a Genova non si può parlare più di una ripartenza ma di un nuovo inizio da zero.
Secondo. La maggioranza uscente rappresentata dalla Vincenzi era divisa al suo interno. La maggioranza, non auspicabile, di Doria potrà essere meno divisa? Non penso. Doria non fa parte del Pd. Questo aumenterà i conflitti anche tra Pd e Idv.
Francesco Felis
DIMISSIONI FANTASMA
Perché nessuno ammette

di aver sbagliato e se ne va
Ma possibile che davanti a una tale disfatta nessuno ammetta di aver sbagliato e decida di rassegnare le dimissioni?
Se domani e/o ad ottobre si dovessero affrontare le politiche credo che sia corretto e necessario azzerare le rendite e le prebende ottenute fino ad oggi.
Nessuno oggi, a ragione, può reclamare per sé un posto da capolista ne alla Camera ne in Senato. Prima delle elezioni politiche che non tarderanno ad arrivare, bisogna chiarire che solo le primarie a Genova, potranno sancire l'ordine delle candidature che dovranno essere presentate. Tale metodo è l'unico in grado di far capire chi veramente porta un contributo fattivo alla causa del centro destra e chi invece vive di rendita, senza mai contarsi. I numeri di questa tornata elettorale, 21.251 voti raccolti dal Pdl a Genova pari al 2,3 % per ogni Politico eletto a Roma, non ammettono discussioni.
Andrea Cevasco
TAM TAM SU FACEBOOK
Se Doria diventerà sindaco

quanti valori saranno persi?
In un momento tanto drammatico per la nostra economia e per la nostra città, le beghe da bar o da osteria, dovrebbero cessare e, al di là delle ideologie, la gente dovrebbe pensare seriamente alle persone che dovranno amministrare Genova. Ho visto con soddisfazione interventi di codesta redazione in questo senso e mi complimento vivamente col direttore Massimiliano Lussana e Sandro Biasotti nella loro presa di posizione. Ugualmente avviene sui siti di Facebook, dove decine di personaggi, fra cui Enrico Cimaschi, appoggeranno Enrico Musso nel confronto con Marco Doria. Spiace rilevare lo scarso spirito di Vinai, il quale asserisce non esservi similitudine fra il programma della lista civica di Musso ed il suo, scervellandosi col dire che sono diversi anche i valori cristiani. Non è facendosi fotografare in chiesa prima delle elezioni, che si dimostrano questi valori, ne è giusto scaricare sulla testa dei cittadini problemi personali. La città ha bisogno di essere governata da persone capaci, non di chiacchiere.

Non andando a votare la gente darà privilegio a Doria, contrario a questi eventi, la cui politica, a quanto sembra, sarà simile a quella della Spagna di Zapatero, dove il fattore «cristiano» famiglia, si è dissolto.
Remo Benzi

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