il dibattito in redazione

2 IL NATALE NEGATO/1
Quegli opuscoli

coi soldi dell’Europa
Il Natale per la Commissione Europea non esiste! Infatti in un costosissimo opuscolo, che sarà distribuito agli studenti europei sulle festività religiose in Europa, il Natale non c'è, non esiste. Ci sono le festività ebraiche, musulmane, sikh, hindù, cinesi, ma il Natale no. Perché? ...Una dimenticanza! Non crediamo: da tempo l'Unione Europea vuole ridurre il cristianesimo e in particolare il cattolicesimo alla sfera privata, del singolo individuo, cancellando i legami familiari e comunitari. Eliminare il Natale significa non solo eliminare la nascita di Gesù il Salvatore, ma insieme la dolcezza e la speranza che dà una nascita, la gioia e la ricchezza della maternità, la forza che infondono i legami familiari. L'Unione Europea ha escluso le radici non solo cristiane ma religiose dalla sua costituzione; la religione, specie quella cattolica, deve essere rimossa: i nostri giovani sapranno in futuro capire Francesco Dante e Petrarca che esaltano la maternità di Maria; Giotto, Della Robbia, Mantegna con i loro splendidi presepi; il canto gregoriano, Palestrina, Monteverdi che celebrano nelle loro composizioni musicali la nascita del Salvatore; le cattedrali di Reims, di Notre Dame, di Colonia? La religione è un sentimento profondo, nato con l'uomo, che non può né deve essere sradicato pena la perdita di identità di un popolo: nulla infatti come la religione costituisce elemento identitario di una comunità, di un popolo, di una nazione. Il PDL di Cogoleto esprime tutta la sua indignazione e il suo sdegno ai nostri rappresentanti nel Parlamento Italiano ed Europeo:quegli opuscoli sono fatti con i soldi dei contribuenti, quindi anche nostri e noi vogliamo che il Natale sia e continui ad essere la festa per eccellenza di noi cattolici, perché con il Natale Dio si fa uomo, riveste la nostra umanità, entra nella storia del mondo e di tutti noi.
2 IL NATALE NEGATO/2
C’è chi lo chiamerebbe

la «festa della luce»
Ho letto recentemente che in alcuni Paesi del Nord Europa ed anche in alcune scuole pubbliche del Nord Italia si preferirebbe ricordare il 25 Dicembre non come la ricorrenza del Natale Cristiano, il dies natalis del Figlio di Dio ma semplicemente come la «festa della luce» che ricorda il culto di Mitra, il dio sole.
Per rispettare le altrui sensibilità religiose, in una società multietnica, si preferisce ritornare al paganesimo pre-cristiano. Penso che sia ingiusto rinunciare alla propria identità culturale oltre che religiosa in nome di un malinteso senso dell'ospitalità.
Occorrerebbe piuttosto rimarcare l'eternità e l'universalità del messaggio cristiano che si celebra proprio con il Natale. Le parole di Benedetto XVI sono illuminanti in proposito: «Excita, Domine, potentiam tuam, et veni». La voce del Papa è sommessa ma il tono è stato solenne: «È in gioco il futuro del mondo!». Poi ha ripetuto quella preghiera d'Avvento che fu probabilmente formulata, ha spiegato ancora il Pontefice, «nel periodo del tramonto dell'Impero Romano». Allora come oggi si disfaceva quel «consenso morale» senza il quale «le strutture giuridiche e politiche non funzionano».
Gianfranco Barcella
2 BELLA CIAO
Perché contro don Gallo

nessun provvedimento?
Spettabile Redazione Genovese de «il Giornale», che Andrea Gallo canti «Bella Ciao» in chiesa non stupisce più di tanto, costui ha bisogno di gesti eclatanti perché si parli di lui, che da anni contesta la Chiesa pur continuando a mangiare grazie ad essa: comportamento squallido, in linea con il personaggio; la cosa inqualificabile e che indigna è invece il fatto che Bagnasco non abbia - con il solito opportunismo della Chiesa - da tempo provveduto a sbattere Gallo fuori dall'organigramma della Diocesi di Genova,
Luigi Parodi
Courmayeur
2 RIFLESSIONI
La chiave dello sviluppo

è l’istruzione
«Esiste solo un bene, la conoscenza, e un solo male, l’ignoranza» questo è quanto attestò Socrate già nel 400 a.c. A distanza di secoli vedo che ciò non è cambiato neanche di una sola virgola, negli ultimi giorni, la protagonista è stata senza ombra di dubbio la conoscenza o meglio l’Istruzione. Si esattamente quell’opera che ci consente di apprendere una serie di nozioni relative ad una specifica materia. Tale istruzione è stata dai tempi più remoti domiciliata in una struttura detta Università, questa come un qualsiasi appartamento datato aveva bisogno di una ristrutturazione. Ciò è avvenuta. Sono state troppe e a dire il vero spesso sopra le righe, in primis le reazioni da parte dei nostri politici (coloro che ci rappresentano). La scienza e stata molto chiara da sempre, che se si stipula una qualsiasi teoria, e tale teoria non piace per la o le motivazioni più svariate, la si può solo contestare offrendo e stipulando un’altra teoria «alternativa». Il centro sinistra si è giocata male le sue carte, non solo non offrendo alla società un’alternativa del tutto democratica, bensì incattivendosi e dando dimostrazione che la filologia politica di questa, si riassume solo in forme di proteste, dove sarà il popolo stesso a pagare (mi riferisco alle manifestazioni negli ultimi giorni a Genova, che ha visto la nostra città offesa e violentata da coloro che parlano di democraticità, ma non voglio andare oltre in quanto gli darei solo soddisfazione di essere nominati e ricordati nel loro apice puerile). L’istruzione e la formazione continua possono avere un ruolo prioritario solo in una società che guarda alla libertà di crescita e di sviluppo dei singoli individui. Una rivoluzione, questa, iniziata nel secolo scorso, che ha segnato profondamente il percorso di molti di noi (in particolare le donne, ovviamente qualcosa mi dice che sono di parte), con momenti di difficoltà nella difesa di posizioni e nell’acquisizione sia di diritti ma anche e soprattutto di doveri verso il prossimo e verso la nostra patria.

Per tanto io come altri migliaia di giovani, continueremo a studiare moltissimo per avere successo nel futuro, anche perché ora ci è concesso di farlo liberamente anche se una domanda me la sono posta: chi continuerà a pagare per gli sbagli e gli errori? E chi la dovesse pensare diversamente, chiedo allora che si faccia avanti e che mi contesti con una teoria valida che metta insieme: democraticità– violenza-istruzione-conoscenza.
Marialessia Musumeci

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