(...) alla giunta Doria di nominare un curatore per ogni parco pubblico. Se non si trovano i finanziamenti rischiano di rimanere a secco pure le rose del roseto di Nervi». Il capogruppo Udc Alfonso Gioia, sostenuto dall'opposizione, ieri ha attaccato duramente l'amministrazione. «Ammetto che la situazione delle aiuole e dei parchi non è soddisfacente - ha spiegato l'assessore Valeria Garotta - perché c'è un'inadeguata disposizione di risorse».
Secondo l'assessore, i giardinieri comunali sono passati da 400 nel 1980 ai 250 nel 1990 a 76 nel 2012 «dei quali soltanto 40 sono pienamente operativi». Roba da Terzo mondo. «Per compensare l'inadeguatezza dei numeri delle risorse però - ha aggiunto Garotta - abbiamo in cantiere una serie di iniziative. Occorre estendere le sponsorizzazioni dei privati ai parchi storici, quella di continuare con i corsi di formazione per i volontari del verde e concedere loro spazi in adozione e quella di studiare idonee forme di gestione integrate per la manutenzione».
Dal profumo del verde al tanfo del rifiuti. Ieri a Tursi i capigruppo di Sel, Pdl, Lista Doria, Federazione della sinistra, Udc, Movimento 5 Stelle, hanno chiesto le dimissioni del presidente di Amiu Riccardo Casale per l'incapacità dimostrata sulla gestione della raccolta differenziata. Il capogruppo Pd Simone Farello non ha fiatato, mentre quello dell'Idv Stefano Anzalone ha detto: «più che le dimissioni, chiediamo che in Amiu ci sia un ricambio generazionale». Antonio Bruno (Fds) era stato il primo, un paio di settimane fa, a chiedere la «testa» di Casale. Ieri in Sala Rossa si è aggiunto Gian Pastorino (Sel): «Genova è la città più bidonizzata d'Italia. Ci sono 32mila cassonetti per poco più di 600mila abitanti, ma Amiu non è stata in grado di raggiungere neanche la prossimità dei livelli di raccolta differenziata prevista dalla legge». In Italia la soglia è del 65 per cento. L'Europa, con norme più blande, prevede il 50 per cento entro il 2020. «Riccardo Casale ha riferito di non essere lui stesso in grado di fare la differenziata a Genova - ha affermato la capogruppo Pdl Lilli Lauro - Allora, che ci sta a fare qui? Se ne deve andare». «Sono favorevole alle dimissioni di Casale da presidente dell'Amiu» dice Enrico Pignone (Lista Doria). «Siamo passati dall'undici al 33 per cento di raccolta differenziata - ha replicato l'assessore Garotta - le parole del presidente Casale sono state travisate. Respingiamo le richieste di dimissioni».
Scintille a distanza tra il capogruppo del M5s e Confidustria dopo le parole del presidente Giovanni Calcini («ci ricorderemo di chi dice no alla Gronda»): «Dò il mio nome Paolo e il mio cognome Putti. Sono un uomo libero».
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