Perché no i giovani impegnati nell'agricoltura? La questione se l'è posta Matteo Rossi, capogruppo in Consiglio regionale di Sel-Sinistra ecologia libertà. E ha elaborato una proposta di legge allo scopo primario di «incentivare i giovani, favorire l'occupazione e valorizzare le aree incolte». Governance del territorio e nuove opportunità occupazionali - spiega fra l'altro Rossi - sono le esigenze cui si cerca di dare risposte con questa iniziativa, denominata «Disposizioni per favorire l'accesso dei giovani all'agricoltura e contenere il consumo di suoli agricoli». Si tratta, in sostanza, di valorizzare le are incolte, superando lo stato di abbandono e favorire la creazione di posti di lavoro, in particolar modo quello della fascia giovanile.
La proposta di legge parte dal presupposto che «nonostante il numero complessivo degli addetti all'agricoltura in Liguria sia sostanzialmente stabile, circa 15mila persone, è in incremento progressivo la percentuale di terreni incolti, senza alcuna manutenzione, che invece potrebbero essere una risorsa occupazionale». Tra le misure più significative che verrebbero introdotte in caso di approvazione della normativa, ci sono: il censimento dei terreni agricoli idonei per la cessione in locazione a giovani agricoltori; il diritto di prelazione ai giovani nelle procedure di alienazione e locazione dei terreni agricoli; le agevolazioni per i contratti di affitto come previsto dalla legge 441 del 1998; lo sgombero forzoso delle attività improprie senza titolo autorizzativo; le assegnazioni di locazioni tramite bando pubblico; la clausola di salvaguardia ambientale dei terreni dati in locazione a tutela del territorio.
Nel dispositivo della proposta di legge di Rossi, infatti, si impegna la Regione Liguria a censire i terreni pubblici inutilizzati e a disciplinare le modalità di cessione di tali terreni ai giovani agricoltori sotto i 40 anni.
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