«Caro Paolo tanti auguri per il tuo ottantesimo compleanno. Te l'ho detto consegnandoti il premio Grock 2011: tu hai creato la più grande maschera teatrale della seconda metà del Novecento, erede della nostra commedia dell'Arte. Tu solo, insieme con Fellini, hai un aggettivo a te dedicato, entrato di diritto nella lingua italiana. Esiste fantozziano come esiste felliniano». Tra i tanti tributi di amicizia che arrivano all'attore Paolo Villaggio, c'è quello speciale del regista Sergio Maifredi, che lavora gomito a gomito con Villaggio e che due anni fa gli ha consegnato il Premio Grock, ultimo di una lunga serie di riconoscimenti alla carriera dell'attore genovese, dal Leone d'Oro al David di Donatello, al Nastro d'Argento.
«Villaggio è straordinario - dice Maifredi riproponendo le motivazioni che sostenevano il premio Grock Città di Imperia - È il creatore di alcune tra le più riuscite maschere contemporanee, dal paradossale e grottesco Professor Kranz al timidissimo Giandomenico Fracchia, per arrivare al servile e sottomesso ragionier Ugo Fantozzi, forse il personaggio più popolare dell'intera storia della comicità italiana». Continua Maifredi ricordando «la nitidezza con cui Villaggio da artista acuto e feroce, ha saputo scolpire nell'immaginario collettivo personaggi in cui si riconosce da oltre 40 anni l'Italia intera, raccogliendo l'eredità della Commedia dell'Arte, facendone discendere le sue maschere per calarle nel nostro quotidiano... un clown senza malinconie o patetismi, ma potente, cinico e impietoso». Dopo il premio Grock l'idea di provare a fare qualcosa insieme ha indotto Villaggio e Maifredi a incontrarsi di nuovo a Roma, più volte a casa dell'attore.
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