Fondazione Garrone e quel museo regalato a Genova

In fondo, anche se non c'è ancora un bilancio, e addirittura l'iniziativa non ha ancora aperto ufficialmente i battenti, anzi occorrerà aspettare fino a marzo, la storia che raccontiamo oggi potrebbe conquistarsi uno spazio nella galleria dei piccoli miracoli economici liguri.
Perchè lo «Science Expò Center» che aprirà in primavera al Porto Antico, nel primo modulo dei Magazzini del Cotone, dove c'era il vecchio negozio di dischi, è già una vittoria. Al di là del nome, al momento davvero orribile (ma lo stesso Duccio Garrone, che l'ha fortemente voluto, spiega che «occorrerà trovargli un nome»), l'iniziativa è qualcosa di storico per la nostra città. Qualcosa che, con gli anni, se dovesse funzionare, potrebbe avere un peso specifico sull'economia di Genova che si avvicina a quello dell'Acquario o del Festival della Scienza. E, soprattutto, che non nasce in contrapposizione alle altre realtà, ma con spirito di collaborazione.
Di cosa si tratta? Sulle nostre pagine, tempo fa, ve l'ha raccontato molto bene il nostro Ferruccio Repetti: si pensa ad una struttura che coniughi la divulgazione scientifica con l'aspetto ludico, seguendo il modello già visto a Parigi, Londra, Berlino, in Norvegia, in Portogallo, in Grecia e, diffusamente, negli Stati Uniti, dove spesso i Centri della Scienza sono la maggior attrattiva turistica delle varie città.
La prima notizia che fa pensare a un piccolo miracolo genovese e ligure è il fatto che tutto questo è privato, cioè che non prende a nessun titolo soldi pubblici. Eppure, l'investimento iniziale richiesto è di un milione di euro.

Al proposito è stata costituita un'apposita società, partecipata al quaranta per cento della Fondazione Garrone, a un altro quaranta per cento dalla Abex Srl di Antonio Bruzzone e per l'ultimo venti per cento dall'imprenditore Franco Gattorno, vecchia conoscenza genovese.
Chiaramente, trattandosi di soci privati, (...)

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