Cronache

Il futuro di Siemens passa dalle colline di Erzelli

Il futuro di Siemens passa dalle colline di Erzelli

Passa da Genova il futuro di Siemens. E da gruppi multinazionali come Siemens il futuro di Genova. Quella che fino a poco tempo fa poteva apparire come una battuta anacronistica, oggi è realtà a tutti gli effetti: la multinazionale del settore industria e energia (che ha chiuso l’esercizio fiscale 2010/2011 con un fatturato di 73,5 miliardi di euro e un utile netto di 7 miliardi) ha deciso di puntare su Genova e di investire 20 milioni di euro per il trasferimento della sua sede italiana nel futuro parco tecnologico degli Erzelli. Ha affittato per nove anni uno spazio da 8.500 metri quadri in uno degli edifici degli Erzelli ed è convinta che il parco genovese sarà nel giro di pochi anni uno dei più avanzati e importanti centri tecnologici d’Europa. Il solo gruppo Siemens vi attrarrà almeno mille giovani ingegneri, che lavoreranno a stretto contatto con il Cnr, l’IIT e l’Università di Genova, per produrre software industriali sempre più all’avanguardia per quanto riguarda le produzioni del domani.
«Crediamo nelle nostre potenzialità nel settore del software e puntiamo a diventarne leader mondiali - ha spiegato il presidente di Siemens Industry, Siegfried Russwurm -. Per riuscirci, siamo convinti che per noi Genova rappresenti l’opportunità migliore, e per questo abbiamo deciso di investire 20 milioni di euro. Diventerà il nostro centro d’eccellenza globale». L’insediamento agli Erzelli di Siemens segue quello, già avvenuto, di un altro grande gruppo straniero, Ericsson. Per fine 2013 Siemens vedrà attivi sulle alture degli Erzelli 600 posti di lavoro, per lo più di ricercatori. Ma il gruppo punta a concentrare su Genova «almeno mille ingegneri» ha precisato Russwurm. «Questa è la dimostrazione di quanto importante sia il parco degli Erzelli per lo sviluppo futuro di questa città e di questa Regione - ha detto il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando -.

Qui si renderanno possibili sinergie che avranno ricadute importanti sulla nostra industria».

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