Genoa-Siena, 16 deferimenti «Ma togliersi la maglia non è vietato dal regolamento»

La Procura della Figc ha deferito alla Disciplinare il Genoa, il suo presidente Enrico Preziosi, il dirigente Francesco Salucci e 16 giocatori per quanto avvenuto durante l'incontro di serie A Genoa-Siena del 22 aprile scorso, quando i giocatori rossoblù si erano tolti le maglie e le avevano date a un gruppo di tifosi che avevano interrotto il match contestando la squadra e chiedendo la consegna delle casacche. I tesserati dovranno rispondere alla violazione dell'articolo 1 del Codice di Giustizia Sportiva. Immediata la reazione della società. «Il deferimento ci coglie spiazzati ed era inatteso. Ci domandiamo quale violazione sia stata commessa visto che l'art. 1 del codice di giustizia sportiva parla di lealtà, correttezza e probità ma non esiste nessuna norma che impedisca di consegnare la maglia a tifosi». Così l'avvocato Mattia Grassani, legale del Genoa e del presidente rossoblù Enrico Preziosi, commenta i deferimenti della procura federale per il caso di Genoa-Siena. «Il club e Preziosi erano fiduciosi nell'archiviazione in quanto non erano emersi elementi di rilevanza disciplinare. Il deferimento ci coglie spiazzati ed è inatteso», dice Grassani a Sky. «È impossibile anticipare a cosa può portare, è un caso senza precedenti. Non dimentichiamoci che oltre al club sono stati deferiti 16 giocatori e il team manager. È un maxi-deferimento e solo in sede di dibattimento si potranno conoscere le ragioni della procura federale», aggiunge, prima di soffermarsi sulla posizione di Preziosi che, secondo la procura, ha «invitato e, comunque, consentito che i propri calciatori» si sfilassero la maglia e la consegnassero ai tifosi. «Nel deferimento questo aspetto non è chiarito completamente, è una definizione ambigua. Una cosa è invitare e l'altra è consentire, non è chiaro quale sarebbe la rilevanza disciplinare». «La finalità - prosegue Grassani parlando del comportamento del Genoa- era quella di consentire la ripresa della gara, che non degenerassero le problematiche di ordine pubblico ed evitare che il club subisse ulteriori penalizzazioni. Dopo 45 minuti l'arbitro poteva mandare tutti negli spogliatoi e, oltre a perdere sul campo, il Genoa sarebbe stato penalizzato di ulteriori punti in classifica in una situazione già molto delicata per la squadra». «I fatti -fa notare ancora il legale- si sono cristallizzati nell'immediatezza della gara, forse elementi ulteriori sono legati agli atti d'indagine della questura di Genova e della procura della Repubblica che hanno portato anche al Daspo di molti tifosi».

Quanto alla posizione di Giuseppe Sculli, Grassani evidenzia che «nelle contestazioni della procura si capisce che la violazione non è quella di aver ceduto al ricatto ma di avere rilasciato dichiarazioni non veritiere e di avere intrattenuto rapporti con i tifosi». Infine, sui tempi del procedimento sportivo, Grassani spiega che «quello di Genoa-Siena sarà un procedimento celere. Ci aspettiamo la convocazione della Disciplinare entro 2-3 settimane, al massimo un mese».

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