«Con Monti o contro Monti, Europa o non Europa, sì elezioni o no elezioni, soglia di sbarramento o meno. In questo momento si parla di tutto tranne che di idee e di valori. Invece c'è bisogno di rispolverarli, altrimenti ci rassegniamo a far vincere il qualunquismo di Grillo o la politica di Vendola». Luigi Morgillo, vicepresidente pdl del consiglio regionale della Liguria riparte dal Ppe. E da qui, insieme a un gruppo di genovesi che a diverso titolo hanno partecipato alle ultime amministrative, con Pierluigi Vinai, con Liguria Moderata, con Fli e con Musso, tutti però uniti dalla condivisione dei principi e dei valori della carta del Ppe, riparte con un convegno sabato 17 alle 15 al Museo Galata, organizzato insieme all'europarlamentare del Pdl, Mario Mauro - a moderare il caporedattore della redazione genovese del «Giornale», Massimiliano Lussana - che nel titolo contiene già la propria dichiarazione d'intenti. «Verso il Ppe italiano. Principi e valori condivisi». Quindi, da dove è nata l'idea? «È partito tutto con una grande chiacchierata - racconta Morgillo -. Visto lo sbandamento del Pdl, abbiamo cercato di lanciare un'inziativa per costitutire un'associazione che possa aiutare la politica ad andare nella direzione del Partito Popolare Europeo. Per reindirizzarla verso le idee e i valori». Mettendo insieme le persone che hanno nel proprio dna i principi di vita, famiglia e sussidiarietà, lo Stato al servizio del cittadino. «Quello che doveva essere il progetto di Forza Italia prima e del Pdl poi - continua Morgillo -. L'ambizione è contribuire a portare avanti quei valori attraverso un'associazione ligure». Che avrà lo stesso nome del convegno, ovvero «Verso il Ppe italiano», e che si articolerà in sezioni territoriali col compito di promuovere incontri per approfondire i temi centrali del Ppe. «Ma deve essere un'iniziativa che parte dal basso, distinta e separata dagli attuali partiti politici - avverte Morgillo tra i promotori di questo nuovo laboratorio - al convegno interverranno persone del territorio, sarà un movimento che mette in modo le idee. Quelle che mancano nel Pdl». D'accordo, ma guardando oltre, guardando ad un possibile sviluppo del movimento, la politica c'entra per forza di cose, o no? «Se nel medio termine ci fosse bisogno di un contenitore di area vasta di raggruppamenti, questo potrebbe essere utile. Magari in vista delle regionali del 2015, o chissà di un voto anticipato delle comunali - continua Morgillo -. Non abbiamo l'ambizione di essere un'alternativa al centrodestra a livello nazionale, ma a livello regionale vogliamo creare una rete di tutti coloro che credono nei principi del Ppe. E cercare di rimettere insieme i pezzi che oggi stanno andando in ordine sparso».
Per tutto il resto, giura il vicepresidente del consiglio regionale, ci sono già i partiti come il Pdl, il Fli, l'Udc.
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